Foof: il primo museo in Europa dedicato al cane, il più fedele amico dell’uomo

Mentre a New York riapre il museo dedicato al cane su Park Avenue, in Italia, a Mondragone il Foof è il primo e unico museo in Europa, dedicato all’amico più fedele dell’uomo. Un museo trasversale, realizzato in una bellissima opera di bio-edilizia e improntato al rispetto dell’ambiente. Qui è anche possibile adottare uno dei cani ospitati nel museo.
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Gaia Cortese 29 Gennaio 2019

È di pochi giorni fa la notizia della riapertura a New York del museo dedicato al miglior amico dell'uomo, The AKC Museum of the Dog. Inizialmente il museo era stato aperto dall’American Kennel Club, il registro dei cani con pedigree, nel 1982 all'interno del New York Life Building sulla Madison Avenue. Nel 1987 era stato trasferito temporaneamente in Missouri, ma quest’anno, precisamente l'8 febbraio, riaprirà al civico 101 di Park Avenue, con l’inaugurazione della prima mostra intitolata “For the Love of All Things Dog” (per amore di tutto ciò che riguarda il cane). In verità, per visitare un museo interamente dedicato al nostro amico a quattrozampe, non occorre volare oltreoceano.

A Mondragone, in provincia di Caserta, Foof è il primo e unico museo in Europa dedicato al cane. Un progetto nato per riqualificare un rifugio per cani abbandonati, per renderlo più ospitale al grande pubblico e favorire così anche le adozioni.

Foof è nato il 23 dicembre del 2012. L’idea era quella di trasformare un canile già esistente in qualcosa di dinamico e interattivo – spiega la Dottoressa Morena Sagliocchi, coordinatrice Attività Didattico-Culturali -. Da questo progetto è nato il museo, a cui con il tempo si sono aggiunte altre aree e sezioni come il parco giochi, l’area pic-nic, l’anfiteatro e l’area attrezzata per la mobility. A 8 mesi dalla richiesta alla Regione, il museo ha ottenuto il riconoscimento regionale, e in seguito anche quello dell’Icom (Internation council of museums Italia) e di enti nazionali che hanno compreso questa nuova concezione di museo contemporaneo”.

Il Foof, infatti, è un museo trasversale. Qui si trovano reperti, oggetti e documenti raccolti in giro per il mondo, come la collezione di collari delle varie epoche storiche, ma anche fossili che risalgono all’epoca romana. Il museo ha un’ampia area espositiva che racconta attraverso diverse sezioni tematiche l’incontro tra uomo e cane, la loro interazione o come è cambiato il ruolo sociale del cane nei secoli. All’ingresso il visitatore viene accolto da una prima esposizione di oggetti e immagini che lo introducono al mondo del cane. Poi, attraverso un corridoio che espone sulle pareti i più famosi film con il cane come protagonista, si accede all’area espositiva perimetrata da grandi vetrate dove è possibile vedere i cani liberi di correre nelle aree esterne. Le sezioni tematiche sono diverse: “C’era una volta”, “Arte da cani”, “A tutto cucciolo”, “I collari”, “Cane attore” e “Un po’ di scienza”; in quest’ultima sezione vengono organizzate molte attività ludico-didattiche per i bambini, per gruppi e scolaresche”.

Un museo ecosostenibile

Il Foof è anche l’esempio di come un vecchio rifugio per cani possa essere trasformato in un’opera di bio-edilizia. Il museo, infatti, ha una controfacciata in doghe composte da materiale riciclato che integra perfettamente l’edificio all’ambiente circostante. Il consumo di energia è a impatto zero; sulle coperture delle cucce è installato un impianto fotovoltaico e l’energia sviluppata dall’impianto è di 300 kW, permettendo così un risparmio di emissioni di C02 pari a 213 tonnellate in un anno. Parte dell’energia è utilizzata per riscaldare i pavimenti dove si trovano le cucce in inverno. Anche sul consumo di acqua c’è molta attenzione: è stato costruito un impianto di fitodepurazione delle acque reflue per poterle utilizzare per l’irrigazione degli spazi verdi. Si tratta di un sistema di decontaminazione naturale in cui le piante creano un habitat adatto alla flora batterica che trasforma parte dei rifiuti in concime per le piante.

Adottare un cane diventa più facile

Il Foof ha un'ulteriore caratteristica particolare: tutte le pareti sono in vetro e si affacciano direttamente sui box dei cani ospitati dalla struttura. Ciò ha consentito un aumento delle adozioni dei cani ospitati dal museo, tutte adozioni seguite scrupolosamente dallo staff. Se prima qui c’era solo un rifugio, chiuso come tutti i canili, ora c’è un museo sempre aperto.