
Le foreste temperate si distinguono per la loro capacità di affrontare le quattro stagioni; durante l’autunno le foglie cambiano colore, in inverno cadono per ricrescere in primavera. La capacità di adattarsi consente a questi ecosistemi forestali che si sviluppano nelle zone con clima temperato di sopravvivere agli inverni.
Il bioma delle foreste temperate è uno dei principali habitat del pianeta
La foresta temperata è detta decidua, termine che deriva dal latino e che significa “destinato a cadere”. Il riferimento è alle foglie che cadono con l’arrivo del freddo. L’abbassamento delle temperature e la diminuzione delle ore di luce fa diminuire la fotosintesi. Gli alberi, di conseguenza, perdono le foglie in autunno che successivamente germogliano in primavera quando la temperatura è più alta e c’è più luce.
La vegetazione delle foreste temperate è composta prevalentemente da piante ad alto fusto, arbusti ed erbe. Gran parte degli alberi sono latifoglie dunque faggio, quercia castagno, noce americano. Tra le specie di piante anche il laurel di montagna, azalee, muschi. Varia e abbondante anche la vita animale con volpi, lupi, cervi, orsi, roditori e uccelli, anche rapaci, diurni e notturni. Non da meno la diversità d’insetti.
Tenendo conto delle esigenze climatiche delle foreste decidue, le si trovano principalmente nell’emisfero settentrionale. In particolare le foreste temperate si trovano in zone del pianeta quali l’Asia Orientale, l’Europa centrale ed occidentale e negli Stati Uniti Orientali. Nel nord America le foreste temperate si estendono dalla Florida al Maine lungo la costa orientale e ad ovest fino al Texas e al Minnesota. In Giappone, sull’isola di Hokkaido crescono querce, conifere e frassini. Anche la mitica foresta di Sherwood ospita oltre 900 grandi querce.