Con l’avvicinarsi dell'inverno, i meteorologi prevedono un cambio repentino delle temperature in Italia, con l’arrivo di una prima ondata di freddo intenso e possibili nevicate. Secondo le proiezioni, questo freddo sarà particolarmente avvertibile nelle regioni settentrionali e centrali, con possibilità di neve fino a bassa quota sulle Alpi e sugli Appennini. Dopo un inizio novembre relativamente mite, il meteo italiano subirà un cambiamento significativo, con condizioni che ricordano pienamente l’inverno e che saranno influenzate dalla discesa di masse d'aria artica.
La causa principale è un indebolimento del vortice polare, una corrente ciclonica di aria gelida che, quando perde compattezza, può frammentarsi e dirigersi verso le aree meridionali dell'Europa, Italia inclusa. Questo fenomeno, associato alla formazione di un anticiclone sopra l'Atlantico, potrebbe portare a un'irruzione di aria fredda sull'intero continente, causando un brusco calo delle temperature nelle zone alpine e appenniniche.
Le previsioni attuali indicano che le nevicate potrebbero iniziare verso la fine di novembre. Le regioni settentrionali e le aree appenniniche centrali e meridionali saranno le prime a essere coinvolte, con possibilità di neve a partire da 1000 metri nelle Alpi e 1500 metri negli Appennini, anche se non è escluso che possano verificarsi eventi a quote più basse. Alcune città del Nord Italia potrebbero sperimentare un inizio anticipato della stagione invernale, mentre le regioni del Centro-Sud vedranno un clima più instabile e freddo, con sporadici episodi nevosi in collina.
Fase 1: instabilità tra 12 e 14 novembre
Durante questo periodo, un anticiclone in indebolimento consentirà l'arrivo di correnti fredde, con temperature che si avvicineranno alla media stagionale, soprattutto al Nord e nelle zone montuose del Centro Italia.
Fase 2: l’arrivo del freddo artico nella terza settimana di novembre
Tra il 18 e il 23 novembre, un ulteriore abbassamento delle temperature è previsto a causa di un sistema di bassa pressione, che porterà neve abbondante a quote relativamente basse nelle Alpi, con accumuli significativi. Anche sugli Appennini si prevede la comparsa della neve, seppure a quote più alte, intorno ai 1500 metri.
Neve in pianura e piattaforme urbane
Sebbene ancora in fase di conferma, alcune previsioni suggeriscono che la perturbazione artica potrebbe portare neve anche nelle zone di pianura nelle aree più settentrionali e nei paesi confinanti dell’Europa centrale. In Italia, però, la neve resterà più probabile nelle aree montane.
Le proiezioni suggeriscono un inverno molto variabile, caratterizzato da fasi di gelo intenso seguite da brevi intervalli di stabilità. Sebbene il freddo si intensificherà progressivamente, potrebbero esserci alcuni periodi di clima meno rigido alternati a forti perturbazioni, favorendo situazioni invernali già alla fine di novembre. Questo scenario, inoltre, solleva domande sui cambiamenti climatici, che spesso contribuiscono alla formazione di condizioni meteorologiche estreme, come ondate di freddo improvvise e intense.
Oltre a monitorare le previsioni, è consigliabile organizzarsi con abbigliamento adatto e piani per proteggere case e veicoli dalle temperature rigide. La neve a basse quote e le gelate, infatti, potrebbero influenzare le attività quotidiane, specialmente nelle aree più esposte.