In occasione della Global Investment Conference di Londra, il 26 luglio 2012, l'allora presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi pronunciò una frase divenuta assai celebre: di fronte alla crisi del debito sovrano europeo, disse che la Bce avrebbe fatto "tutto il necessario" (whatever it takes, in lingua inglese) per preservare l'euro da eventuali processi di speculazione. Mario Draghi è diventato così per diversi organi di informazione "l'uomo che salvò l'euro".
Ora che potrebbe diventare il prossimo Presidente del Consiglio italiano, i ragazzi e le ragazze di Fridays for Future chiedono all'ex presidente della Bce di fare la stessa cosa per affrontare l'emergenza climatica, partendo dal trattarla come una vera e propria crisi. "La sua prima responsabilità sarà far sì che il clima e l’ambiente innervino ogni aspetto dei fondi Next Generation EU", sottolineano nella lettera indirizzata al premier incaricato. "Sappiamo infatti che una profonda riconversione ecologica è la migliore strategia anche per creare nuovi posti di lavoro e costruire una società più resiliente, l'unica possibile se vogliamo affrontare l'emergenza climatica".
Greta Thunberg e gli attivisti di Fridays for Future lo ripetono da più di due anni: il tempo per agire è adesso, e non si possono più rinviare le azioni per ridurre le emissioni di gas serra e cercare di rispettare l'obiettivo stabilito con l'Accordo di Parigi del 2015 di contenere il riscaldamento globale sotto i due gradi centigradi (meglio 1,5 °C) rispetto all'epoca pre-industriale. E i miliardi messi a disposizione dall'Europa con il pacchetto Next Generation EU (o Recovery Fund, come più spesso viene chiamato impropriamente) rappresentano un'occasione unica per prendere in maniera più convinta la strada dello sviluppo sostenibile.
Fridays for Future rivolge quindi a Draghi una serie di domande che suonano come un'esortazione, richiamando un suo discorso pronunciato in occasione del Meeting di Rimini la scorsa estate. «Lei ha detto che privare i giovani del futuro è la più grande forma di disuguaglianza». Il suo governo agirà per non privarci del nostro futuro e garantire giustizia climatica, per non far pagare queste crisi ai più fragili e a chi ha meno responsabilità? Non c’è più tempo per «fare il possibile». Va fatto il necessario. «Whatever it takes», a qualunque costo. La sentiremo citare di nuovo, tra un po’ di anni, nei video su YouTube o nei libri di storia, come «la frase che ha salvato il clima»? Ai posteri l’ardua sentenza. A questo Governo, però, la scelta di garantirci o negarci un futuro".