
Dall’8 giugno 2025, una foschia anomala ha oscurato i cieli della Valle d’Aosta, sorprendendo residenti e turisti. Non si tratta di una classica nebbia o di un fenomeno meteo locale: il responsabile è il fumo proveniente dagli incendi boschivi in Canada, dove oltre 2 milioni di ettari di foreste sono già stati distrutti nel corso dell’anno.
Le correnti atmosferiche ad alta quota hanno trasportato le polveri sottili degli incendi canadesi attraverso l’Oceano Atlantico, raggiungendo le regioni alpine italiane. Questo evento evidenzia come l’inquinamento atmosferico non conosca confini geografici: un incendio in Nord America può influenzare la qualità dell’aria in Europa.
Qualità dell’aria in Valle d’Aosta: i dati di ARPAAumento di PM10 e PM2.5 nelle stazioni di monitoraggio
L’ARPA Valle d’Aosta ha registrato un rapido aumento delle polveri sottili (PM10 e PM2.5) sin dalla mattina dell’8 giugno. Il giorno successivo, il 9 giugno, i valori orari di PM10 nelle stazioni di Aosta e Donnas hanno raggiunto 70–90 µg/m³, mentre in Piazza Plouves il PM2.5 ha toccato i 49 µg/m³.
I picchi orari di PM10 e PM2.5 sono stati paragonabili a quelli che si registrano normalmente in giornate invernali con riscaldamenti attivi, sottolineando l’eccezionalità del fenomeno estivo.
Conferma scientifica: le polveri provengono dal CanadaAnalisi atmosferiche e immagini satellitari
ARPA ha utilizzato modelli atmosferici retrospettivi per calcolare le traiettorie del fumo e confermare l’origine canadese. Le immagini satellitari evidenziano il transito delle masse d’aria ricche di monossido di carbonio dai roghi canadesi verso l’Europa.
Analisi condotte con strumentazione avanzata a Aosta-Plouves hanno identificato particelle “invecchiate”, tipiche di un lungo trasporto atmosferico, cariche di sostanze secondarie e potenzialmente più tossiche di quelle fresche.
Incendi in Canada 2025: situazione fuori controlloOltre 200 incendi attivi, più di 100 fuori controllo
Secondo le autorità canadesi, oltre 200 incendi boschivi sono attualmente attivi. Più della metà è fuori controllo, e i vigili del fuoco sono supportati dall’esercito nella difficile lotta contro le fiamme.
Molti roghi sono di origine umana non dolosa, causati da scintille, passaggi ferroviari e condizioni ambientali estreme: siccità prolungata, assenza di piogge e ondate di calore.
Il fumo denso ha causato emergenze sanitarie in molte città. A Detroit, la qualità dell’aria è risultata “molto malsana”, mentre a Montreal il cielo è stato avvolto da una coltre di fumo. Anche in Italia, specialmente in Valle d’Aosta, l’inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli anomali per il periodo estivo.
Incendi boschivi e cambiamento climatico: un allarme globaleL’aumento degli incendi è legato ai cambiamenti climatici
Eventi simili si erano già verificati nell’agosto 2024, quando il fumo degli incendi canadesi raggiunse l’Italia. Tuttavia, la frequenza e l’intensità dei roghi sta aumentando, a causa dei cambiamenti climatici globali.
Il servizio climatico Copernicus prevede che le correnti atlantiche continueranno a trasportare polveri verso l’Europa nei prossimi giorni. Un nuovo pennacchio di fumo è atteso entro 72 ore, con effetti visibili come tramonti rossi e arancioni per via della diffusione della luce solare sulle particelle sospese.
Monitoraggio continuo da parte di ARPA
ARPA Valle d’Aosta prosegue nel monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria, con aggiornamenti regolari pubblicati sul proprio sito ufficiale. I cittadini sono invitati a seguire le comunicazioni per rimanere informati sull’evolversi dell’emergenza ambientale.