
Uno studio della City of Hope rivela come i funghi champignon (Agaricus bisporus) possano aiutare a contrastare il tumore alla prostata grazie a un potente effetto immunomodulatore. Ecco i risultati della ricerca.
I funghi champignon, noti anche come prataioli bianchi (nome scientifico Agaricus bisporus), sono tra i funghi commestibili più consumati al mondo. Oltre al loro valore nutrizionale, recenti studi hanno evidenziato importanti benefici per la salute, in particolare nella prevenzione del cancro alla prostata.
Un team di ricerca della City of Hope, tra i più autorevoli centri oncologici negli Stati Uniti, ha analizzato i dati preclinici e i primi risultati della sperimentazione clinica di fase 2 (NCT04519879) attualmente in corso. Lo studio valuta l’efficacia di un integratore a base di funghi champignon nel trattamento dell’adenocarcinoma prostatico, la forma più comune di tumore alla prostata.
Secondo i ricercatori, il meccanismo d’azione antitumorale dei funghi champignon è legato al loro effetto immunomodulatore. In pratica, alcuni composti bioattivi presenti nei prataioli bianchi sono in grado di:
Ridurre le cellule mieloidi soppressorie (MDSC), che favoriscono la crescita tumorale
Potenziare la risposta immunitaria, attivando cellule T e cellule natural killer contro le cellule cancerose
Questi effetti sono stati osservati in modelli murini, dove l’estratto di champignon ha:
Aumentato la sopravvivenza dei topi
Migliorato l’attività delle cellule immunitarie contro il cancro
Conferme dalla sperimentazione clinica sugli esseri umani
I dati raccolti su campioni di sangue di pazienti coinvolti nello studio clinico hanno confermato i risultati preclinici: dopo tre mesi di assunzione dell’integratore a base di funghi champignon si è registrata:
Una riduzione delle cellule MDSC
Un aumento delle cellule T e delle natural killer antitumorali
Questi cambiamenti indicano un possibile ripristino della risposta immunitaria e un rallentamento della proliferazione tumorale.
Anche se non è stato ancora identificato con precisione quale sia il composto responsabile, i ricercatori ipotizzano un ruolo chiave del β-glucano, un polisaccaride contenuto nella parete cellulare dei funghi. Potrebbero essere coinvolti anche:
L’importanza della guida medica nell’uso degli integratori
Gli esperti della City of Hope raccomandano cautela nell’utilizzo di integratori a base di funghi, ricordando che molti prodotti venduti online non sono regolamentati da enti ufficiali come la FDA. È quindi fondamentale consultare un medico prima di assumere qualsiasi integratore.
“Aggiungere più funghi champignon freschi alla propria alimentazione quotidiana può essere una buona scelta,” ha dichiarato Xiaoqiang Wang, primo autore dello studio. “Ma evitiamo il fai da te con integratori non approvati.”
I funghi champignon si confermano un alimento interessante non solo per la cucina, ma anche per la prevenzione oncologica, in particolare del tumore alla prostata. Sebbene siano necessari ulteriori studi, l’effetto immunomodulatore osservato apre nuove prospettive per trattamenti futuri.