Furti di sabbia, sassi e conchiglie: in Sardegna è allarme inciviltà. E i sardi puntano alla sensibilizzazione

Quella dei furti di sabbia, conchiglie e molluschi in Sardegna è una vera e propria piaga. Ogni anno centinaia di sacchetti pieni zeppi di pezzi dell’isola vengono recuperati dalle valigie dei turisti di ritorno dalle vacanze. E la comunità sarda lancia l’allarme.
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Sara Del Dot 22 Luglio 2019

Spiagge bianche, sole caldo, acque trasparenti e cristalline… La Sardegna, si sa, è un vero e proprio paradiso, sia per coloro che la abitano sia per chi vi approda in vacanza. Tuttavia, la sua insindacabile bellezza rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. Perché spesso, gli avventori tanto affamati delle sue meraviglie non si accontentando di goderne soltanto nei giorni della loro permanenza, ma vogliono portarsene via un pezzo, una sorta di ricordo molto egoista. Spesso, strappandolo direttamente al mare.

Così, tra una calamita e un paio di infradito, nelle valigie dei turisti spesso tornano a casa oltremare anche bottiglie e sacchetti pieni zeppi di sabbia, piccole pietre, conchiglie provenienti dai mari sardi, che nei mesi estivi subiscono delle vere e proprie depredazioni. Tra la rabbia e lo sconcerto di cittadini e autorità locali. L’ultimo caso risale ad appena qualche giorno fa, quando una famiglia di turisti spagnoli è stata colta in flagrante mentre cercava di portarsi via ben otto bottiglie piene di ciottoli sottratti al golfo di Orosei, dove avevano preso a noleggio un gommone.

Inoltre, è sufficiente farsi un giro su eBay o altri portali online di compravendita per trovare in vendita ciottoli della Gallura o conchiglie raccolte sui fondali nei pressi della Tavolara. Un vero e proprio mercato di bellezza, bellezza che però dovrebbe rimanere a disposizione degli occhi (e non delle mani) di tutti.

Ogni anno, gli episodi che si verificano sono tanti, troppi. Tanto che alcuni cittadini sardi hanno messo insieme una pagina Facebook chiamata “Sardegna rubata e depredata”, in cui segnalano tutti i casi di tentato furto della loro terra, e allo stesso tempo portano avanti varie iniziative di sensibilizzazione sul tema, incentivando l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine in questi casi.

E non solo cittadini autonomi. A muoversi in questa direzione, accogliendo le richieste provenienti dalla pagina, sono anche le strutture ricettive, che rappresentano il primo vero e proprio contatto del turista con il territorio sardo. Così, Federalberghi Sardegna, l’organizzazione rappresentativa degli albergatori dell’isola, ha deciso di avviare la campagna di informazione e sensibilizzazione “Amico, non portarmi via”, dedicata agli ospiti delle strutture turistiche, per far capire loro quanto il territorio sardo sia a rischio a causa di questa loro pessima (e superflua) abitudine.

Quella di sottrarre sabbia, conchiglie e molluschi dalle spiagge o dai bagnasciuga, è una pratica molto pericolosa per gli ecosistemi marini, che vengono privati di una consistente parte del loro habitat e del loro territorio. Per questo, dagli abitanti ed esercenti dell’isola non smettono di giungere appelli a controlli più approfonditi e severi, in particolare su imbarchi dei traghetti e in aeroporto, per fermare e sanzionare i furti, per il quali le multe possono arrivare fino a 3000 euro.

Se ti trovi in Sardegna e ti capita di assistere al furto di sabbia o altri gioielli naturali del luogo, puoi segnalare la situazione alla centrale operativa del Corpo forestale e Vigilanza ambientale della Sardegna al numero 1515, in alternativa puoi chiamare la Capitaneria di porto al 1530 o ancora la Polizia municipale della località in cui ti trovi. Perché che tu sia sardo oppure no, è fondamentale non girarsi dall’altra parte e contribuire alla tutela di un territorio che tutti meritano di vedere nella sua totale bellezza!