
Verso la fine di agosto, come tutti gli anni, la città di Livigno organizza l'evento 1k Shot e Gara da li Contrada, che prevede la trasformazione del centro del paese in una pista di sci di fondo. Quella è la location in cui si è svolta ieri 24 agosto una vera e propria gara, prima tra atleti, poi tra amatorie, grazie all'utilizzo di circa 3000 m3 di neve che permettono la costruzione di un percorso di un chilometro completamente innevato. Tra i partecipanti, in totale 570, gli atleti della Nazionale di skiroll, quelli della Nazionale paralimpica di fondo e i migliori esponenti del Comitato Alpi Centrali. Ma, ti starai chiedendo, com'è possibile che ci sia la neve ad agosto?
Le vie livignasche sono ricoperte da uno strato nevoso in piena stagione estiva grazie alla tecnica dello snowfarming. In pratica, verso la fine dell'inverno, in appositi luoghi, vengono accumulate grandi quantità di neve naturale e/o programmata che verranno ricoperte con materiali isolanti che proteggeranno la neve per i mesi più caldi. Non si tratta di una novità, già in passato in diverse parti del mondo, veniva usata questa modalità di conservazione di ghiaccio o neve per rinfrescare le abitazioni in estate. In Italia fino a 50 anni fa erano note le neviere, manufatti in muratura o semplici buchi nel terreno usati per conservare la neve che, in estate, sarebbe servita per la conservazione degli alimenti e la preparazione di bevande fresche. Oggi lo snowfarming è usato per scopi ludici, per garantire la preparazione delle piste da sci degli eventi sportivi estivi o trampolini per il salto con gli sci all’inizio dell’inverno successivo. O semplicemente per far iniziare già in autunno la stagione sciistica.
Ma quanto funziona lo snowfarming? Per isolare la neve accumulata sono utilizzati materiali organici come la segatura o sintetici come i geotessuti, nel caso di Livigno, uno strato di segatura e al di sopra un telo geo-tessile che riflette i raggi solari. Ma, nonostante le precauzioni, umidità, calore, radiazioni e vento contribuiscono alla fusione della neve e, con l'arrivo dell'estate, fino a un quarto delle nave può andar sciolto. Questi dati risalgono a uno studio dell’Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe di Davos (Svizzera), che ha elencato le criticità legate alla pratica tra cui la necessità di una superficie idonea per la conservazione e il timore che i vantaggi siano inferiori alla spesa totale. Ma, torniamo al caso in questione.
Anche supponendo che la quantità di neve conservata fino all'estate rimanga all'incirca la stessa, possiamo dire con certezza che usarla per eventi ludici sia il modo migliore per sfruttarla? Marzo dovrebbe essere il mese con più accumuli nevosi ma negli ultimi anni questi si stanno riducendo sempre più. Quest'anno in quel mese abbiamo registrato un calo del 63% rispetto alla media del periodo e le Alpi, il maggior serbatoio d'acqua che ha l'Italia, stanno vivendo una crisi che non accenna a placarsi. I cambiamenti climatici stanno causando non poca siccità, fiumi e laghi sono in secca, come il Lago Maggiore che rischia lo stop alla navigazione. Se è vero, quindi, che la neve di oggi sarà l'acqua di domani, non si potrebbe pensare a un uso alternativo dei cumuli nevosi in modo da arginare l'emergenza siccità? Per Livigno la gara estiva di sci di fondo rappresenta parte della cultura degli abitanti e, come tutte le tradizioni, è giusto che sia conservata ma forse bisogna anche considerare i cambiamenti che il nostro Pianeta sta suo malgrado vivendo. Poi, agli scienziati, la parola finale.