Giappone, il caldo torrido mette ko il Paese: il governo chiede ai cittadini di razionare energia elettrica e aria condizionata

L’ondata di caldo più forte dal 1875 a oggi ha costretto il governo giapponese prendere contromisure. Dopo alcuni blackout alla rete elettrica, è stato chiesto ai cittadini di risparmiare sull’uso dell’energia – in particolare dei condizionatori – per quanto possibile. Il governo ha però raccomandato buonsenso sulle restrizioni, soprattutto alla fascia di popolazione over 65, maggiormente esposta al rischio di colpi di calore.
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Michele Mastandrea 30 Giugno 2022

Nell'immaginario collettivo, il Giappone è uno dei Paesi all'avanguardia nel campo della tecnologia e dell'innovazione. Stupisce allora come anche il governo del Sol Levante sia stato colpito così duramente dagli effetti dei cambiamenti climatici, al punto tale da dover chiedere ai suoi abitanti di razionare per quanto possibile l'aria condizionata e l'energia elettrica.

La rete elettrica giapponese è stata infatti interessata da numerosi blackout negli ultimi giorni, dovuti principalmente alle altissime temperature, ben oltre la media locale, registrate nelle principali città. A Tokyo sono stati toccati i 35 gradi, mentre nella città di Isesaki le rilevazioni hanno registrato una temperatura superiore ai 40 gradi, la più alta dal 1875 a oggi.

Il governo ha dunque richiesto ai suoi cittadini di consumare meno energia, in particolare a quelli di Tokyo, area metropolitana da più di 37 milioni di persone. Il periodo della giornata più critico è di tre ore nel pomeriggio, dalle 15 alle 18, in cui è stato richiesto di usare "con parsimonia" l'aria condizionata, anche in previsione di un periodo lungo di grande caldo. "La differenza tra domanda e offerta di energia sta diventando preoccupante", ha affermato in conferenza stampa il ministro dell'Industria, Koichi Hagiuda.

Le ondate di calore nel Paese sono diventate più frequenti, più intense e durano più a lungo, a causa ovviamente del cambiamento climatico. E il Giappone mostra bene come a rischio siano soprattutto le persone più anziane, che nel Paese asiatico, come sai, sono gran parte del totale. Circa il 25% della popolazione nipponica ha più di 65 anni, età in cui si è fisiologicamente più esposti ai colpi di calore.

Ma bisogna stare attenti anche a non ottenere l'effetto contrario, per cui l'eccessivo rispetto delle indicazioni governative possa portare a esiti peggiori. "A quanto si apprende ci sono molti, soprattutto anziani, che spengono i condizionatori d'aria in seguito alla richiesta delle autorità di risparmiare energia. Invitiamo con forza tutti al buon senso, e in caso di caldo elevato non bisogna esitare a rinfrescarsi", ha dichiarato Hagiuda.

Il razionamento è giudicato necessario anche a causa dello stop ad alcune centrali nucleari, finora necessarie per il fabbisogno energetico del Paese, bloccate dopo un terremoto ne nord-est del paese la scorsa primavera. Una decisione necessaria dopo la catastrofe di Fukushima del 2011, che ha reso insostenibile correre almeno il minimo rischio in un Paese notoriamente ad alta sismicità.

La soluzione, anche in Giappone, sta nello sviluppo massiccio di energia rinnovabile, capace di unire tutela dei consumi e sicurezza. Anche perchè gli effetti dei cambiamenti climatici non svaniranno in poco tempo, e i problemi attuali potrebbero ripresentarsi con ancora più forza negli anni a venire.