Giovanni Storti contro la riforma della caccia: critiche al DDL Lollobrigida e all’estensione delle aree venatorie

Giovanni Storti si schiera contro la riforma della caccia del Governo Meloni. Il suo video denuncia l’estensione delle aree venatorie e l’aumento delle specie cacciabili, suscitando reazioni da ambientalisti e attivisti.
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Redazione 21 Maggio 2025

L'attore Giovanni Storti, noto volto del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, è intervenuto sui social per criticare duramente la nuova riforma della legge sulla caccia promossa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il video, pubblicato il 19 maggio su Instagram, ha rapidamente ottenuto ampia visibilità, generando un forte dibattito pubblico e politico.

La riforma della caccia: cosa prevede il DDL del Governo Meloni

Il disegno di legge (DDL) proposto dal Governo Meloni modifica profondamente la normativa sulla gestione della fauna selvatica e sull’attività venatoria in Italia. Le novità principali includono:

  • La caccia diventa un’attività “a tutela della biodiversità”, una definizione contestata da numerose associazioni ambientaliste.
  • Estensione delle aree cacciabili, anche in zone protette e demaniali come spiagge, foreste e praterie.
  • Aumento delle specie cacciabili, che passano da 7 a 47.
  • Riapertura degli impianti di cattura dei richiami vivi.
  • Caccia possibile anche di notte, durante i periodi di nidificazione e in presenza di neve.
  • Licenza concessa anche a cittadini stranieri, senza obbligo di formazione sulle regole italiane.
  • Costruzione senza limiti di nuovi appostamenti fissi di caccia.
  • Sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni durante le attività di controllo.

Queste modifiche sono considerate da WWF, LIPU, ENPA, LAV e LAC come un pericoloso passo indietro nella tutela della fauna e dell’ambiente.

L’appello di Giovanni Storti e il sostegno di attivisti e personaggi pubblici

Nel suo video, Giovanni Storti si rivolge ai suoi follower con un messaggio chiaro:
"Se tenete alla natura, agli animali e a voi stessi che volete viverla, potete ancora dare fiducia a questo governo?"

Il messaggio ha trovato eco tra molti personaggi pubblici, tra cui Caterina Murino, da anni impegnata nella difesa degli animali, che ha criticato l’ideologizzazione del dibattito ambientale. Anche l'associazione Capra Libera Tutti, attiva nella protezione degli animali da allevamento, ha definito la riforma un “regalo alle lobby della caccia e delle armi”.

Le critiche degli ambientalisti: rischi per biodiversità e sicurezza

Le associazioni evidenziano numerosi rischi derivanti dalla riforma:

  • Minaccia alla biodiversità, mascherata da tutela ambientale.
  • Maggiore rischio di bracconaggio, a causa di controlli quasi impossibili.
  • Pericoli per la sicurezza pubblica, con la possibilità di caccia in luoghi turistici e frequentati da escursionisti.
  • Possibili danni al turismo ambientale e aumento dell’inquinamento da piombo.

Le guardie giurate potranno inoltre intervenire letalmente contro gli animali, mentre chi protesta contro le uccisioni rischia multe salate. Nessuna misura, invece, viene introdotta per rafforzare la lotta contro il traffico illegale di fauna selvatica.