
Ogni anno, nella notte tra il 23 e il 24 giugno, molte persone raccolgono fiori, erbe aromatiche e acqua, lasciandoli all'aperto sotto la rugiada. È il rituale dell'acqua di San Giovanni, una pratica antica che fonde spiritualità, natura e riti propiziatori.
Ma quali sono davvero gli effetti di quest’acqua? Ha benefici? E da dove nasce la tradizione?
🌿 Cos’è l’acqua di San Giovanni
L'acqua di San Giovanni è una miscela di erbe e fiori di campo, raccolti alla vigilia del 24 giugno. Tra i più usati troviamo:
Iperico (erba di San Giovanni)
Lavanda
Salvia
Rosmarino
Alloro
Camomilla
Petali di rosa
Gelsomino
Questi vengono immersi in una bacinella d’acqua e lasciati all’aperto tutta la notte. Al mattino, l’acqua viene usata per lavarsi viso e mani.
✨ Gli effetti secondo la tradizione
Purificazione e protezione
Secondo la credenza popolare, lavarsi con quest’acqua allontana negatività, sfortuna e malanni.
È un rito di buon auspicio per la salute e la prosperità familiare.
Energia benefica della rugiada
La notte del 23 giugno è considerata “magica”: la rugiada di San Giovanni conferirebbe all’acqua proprietà curative e spirituali.
La rugiada notturna, secondo le antiche tradizioni contadine, era ritenuta fertilizzante e benedetta.
Connessione con la natura
Il gesto di raccogliere erbe e fiori richiama il rispetto per la natura e i suoi cicli.
È un momento di riflessione e raccoglimento spirituale.
🧪 E dal punto di vista scientifico?
Non ci sono prove scientifiche degli effetti miracolosi dell’acqua, ma:
Molte erbe usate hanno effetti lenitivi, antisettici e rilassanti.
Il rituale può avere benefici psicologici e simbolici: lavarsi con quell’acqua può rappresentare un gesto di cura, meditazione e rinnovamento interiore.
🕯️ Cosa non fare
Non conservarla per uso prolungato: è acqua non sterilizzata e non va ingerita.
Non sostituirla a cure mediche: resta un gesto simbolico e rituale, non un rimedio terapeutico.