Gli elfi e le fate difendono la natura: deviato il percorso di due strade per non distruggerne le case

In Islanda e in Irlanda hanno deviato i percorsi di una superstrada e di un’autostrada per non distruggere le abitazioni di elfi e fate. Non si tratta semplicemente di tradizioni arcaiche da superare, ma di lasciare incontaminati i luoghi più particolari di queste due isole, dove viene quasi naturale credere alle favole.
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Giulia Dallagiovanna 19 Marzo 2019

In Islanda vivono circa 400mila persone e un numero indefinito di elfi e folletti. Proprio così, sono l'Huldufolk, il "popolo nascosto". Le loro case sono i cespugli, mentre le loro città sono le grandi tundre artiche: paesaggi brulli e affascinanti, costellati da geyser e rocce scure. Ed esattamente come gli altri abitanti dell'isola, devono essere protetti e salvati dalla distruzione del loro habitat. Lo hanno fatto nel 2014, quando hanno deviato il percorso di una superstrada in costruzione fra Reykjavik, la capitale, e la penisola di Alftanes, una delle città più importanti dell'isola.

A Petur Matthiasson, del dipartimento dei Trasporti che sovrintende i lavori, questo accorgimento non è dispiaciuto affatto. "Non accade tutti i giorni di dover deviare una strada a causa degli elfiha spiegatoSemplicemente in questo caso stiamo stati avvisati che vivevano in alcune delle rocce che avrebbero dovuto essere rimosse per costruire la strada. Abbiamo deciso di rispettare le credenze e le tradizioni del luogo". D'altronde, non si può vivere circondati da un paesaggio del genere e non credere che sia animato da una presenza fortemente legata alla natura.

Non si può vivere in questi luoghi e non credere in una presenza che vive in stretto legame con la natura

Non esseri grinzosi e dalle orecchie bitorzolute, bada bene, ma personaggi dall'aspetto simile al tuo. Però invisibili. Una comunità pacifica, che da sempre vive in armonia con gli esseri umani. Diventano potenziali pericolo solo nel momento in cui vengono disturbati, ad esempio quando vengono abbattute le loro case per costruire una superstrada. Una minaccia che ora non esiste più, poiché il percorso è stato modificato e gli elfi sono salvi. E con loro, anche una porzione di territorio incontaminato e meraviglioso, dove si può ancora immaginare quello che si sono trovati davanti i primi colonizzatori approdati in Islanda migliaia e migliaia di anni fa.

"Per favore, non pensate agli islandesi come a una popolazione senza cultura che crede ancora nelle favole – chiede alla Bbc Adalheidur Gudmundsdottir, professoressa universitaria ed esperta di folklore – provate a guardarvi attorno e capirete come mai il potere della tradizione qui è così forte".

E non è l'unico luogo che oltre ad essere incontaminato è anche magico. In Irlanda, nella provincia di Munster, è successo qualcosa di simile. Il percorso di un'autostrada avrebbe portato all'abbattimento di un fairy bush, un cespuglio delle fate. In realtà, una costruzione naturale formata da un albero e una cerchia di cespugli attorno, a formare una sorta di forte delle fate. Secondo la leggenda, chiunque stacchi anche un solo ramo rischia di cadere vittima di una maledizione. Distruggere l'interno complesso non era certo un'idea da poter prendere in considerazione.

È stato un uomo, Eddie Lenihan, che da solo è riuscito a convincere le autorità a non danneggiare l'albero. Non si trattava però di un comune cittadino. Eddie, oltre ad essere uno scrittore, è uno degli ultimi seanchai, un "portatore dell'antica tradizione".  Di generazione in generazione, la sua famiglia si tramanda le storie dei Bardi, gli antichi cantori celtici. Ecco perché spettava prima di tutto a lui difendere il fairy bush. Alla fine, gli addetti ai lavori hanno deciso che avrebbero aggirato la fortificazione naturale e lasciato intatto l'albero.

Ma sono gli uomini che hanno salvato elfi e fate o l'Huldufolk che ha protetto la natura come fa dalla notte dei tempi?