Gli squali verdesca dell’Adriatico mandano segnali satellitari per salvarsi dall’estinzione

Grazie al progetto Safesharks lanciato dal Wwf in collaborazione con i pescatori di Monopoli, quattro verdesche dell’Adriatico sono dotate di tag satellitare per fornire preziose informazioni ai ricercatori sul tasso di sopravvivenza di questi animali, che spesso vengono catturati accidentalmente dai pescatori e rilasciati in mare.
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Federico Turrisi 1 Settembre 2019

Lo squalo è uno dei predatori marini più temuti. Non ha però considerato un altro predatore ancora più pericoloso: l'uomo. Secondo il rapporto "Squali in crisi nel Mediterraneo", pubblicato lo scorso luglio dal Wwf, oltre la metà delle 86 specie di squali, razze e chimere che popolano il mar Mediterraneo è minacciata e un terzo di queste è prossima al rischio di estinzione. E tra i principali responsabili c'è l'attività di pesca. In particolare, lo squalo verdesca (specie Prionace glauca) è tra i più colpiti dal fenomeno del "bycatch", ossia la liberazione dopo la cattura accidentale da parte dei pescatori.

Per analizzare le probabilità di sopravvivenza degli esemplari di verdesca dopo la liberazione ed elaborare delle linee guida ad uso dei pescatori sulle modalità di rilascio più adeguate, il Wwf, insieme a Coispa e Inca, ha dato vita al progetto Safesharks, che vede anche la partecipazione della comunità di pescatori di Monopoli (in Puglia), la più importante dell’Adriatico per quanto riguarda la pesca del pesce spada. In sostanza, i ricercatori hanno installato dei tag satellitari sui primi quattro squali verdesca – tutti pescati accidentalmente nelle acque vicine al Gargano – per monitorare il tasso di sopravvivenza degli animali che vengono rilasciati dopo essere stati catturati per sbaglio. Dai primi dati pare che gli squali si stiano spostando verso sud, verso l'Albania: in autunno si avranno maggiori dettagli che verranno esaminati dagli esperti in maniera approfondita.

Si tratta del primo esperimento del genere in quest’area del Mediterraneo per valutare gli effetti della cattura accidentale delle verdesche. Le informazioni che verranno raccolte saranno particolarmente importanti per controllare gli spostamenti e le aree di concentrazione di questi animali sempre più a rischio. Certo, il tuo augurio è non vederteli troppo vicino in acqua, ma se vogliamo proteggere i nostri mari e la loro biodiversità ti conviene augurarti anche che possano godere di buona salute.