Gli zoo al contrario: quando in gabbia ci vanno gli esseri umani

Nei reverse zoo sono gli animali selvaggi a incontrare le persone in gabbia: ecco come funzionano e perché la loro esistenza è potenzialmente una buona notizia per il pianeta.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 24 Settembre 2023

Ci sono in Cina, ma anche in Sudafrica. Cambia l'habitat, cambiano gli animali.

In inglese si chiamano reverse zoo, e anche nella nostra lingua hanno mantenuto il senso letterale: gli zoo al contrario sono sempre più diffusi e il motivo è facile da intuire. Gli zoo classicamente intesi, quelli con gli animali in gabbia e in cattività, sono visti di cattivo occhio non solo dalle associazioni animaliste, ma da chiunque abbia un po' di buonsenso.

Ma di cosa si tratta? Il concetto è davvero semplice: a essere in gabbia non sono gli animali, ma gli esseri umani che visitano questi parchi.

Si parte dai santuari

Per capire come funzionano gli zoo al contrario è opportuno partire dai santuari che li ospitano.

In Sudafrica, ad esempio, gli zoo al contrario si trovano in alcuni santuari per animali in libertà, ovvero riserve naturali nelle quali gli animali della savana come i leoni vengono protetti, pur vivendo liberamente nel loro habitat.

Lo zoo al contrario

In questo contesto, vengono introdotte delle gabbie. Che non sono destinate, come di consueto, agli animali da tenere in cattività, ma agli esseri umani, ovvero a tutti quei visitatori e a quelle visitatrici che vogliano osservare da vicino leoni e tigri (per esempio) senza partecipare a un classico safari e sentendosi assolutamente protetti.

Le gabbie sono montate solitamente su grandi camion che si spostano all'interno delle riserve dedicate agli zoo al contrario, e che si fermano di tanto in tanto permettendo agli animali di avvicinarsi.

I benefici dei reverse zoo

L'intento di questi zoo è abbastanza chiaro, ma ci sono benefici che è bene sottolineare.

Prima di tutto, questa pratica permette di curare al meglio gli animali e i loro habitat, frenando anche l'estinzione e contribuendo così alla salvaguardia della biodiversità, anche nel caso di specie a rischio.

C'è poi il lato etico: questi animali vengono salvati senza per essere costretti in gabbia.

E i vantaggi sono bilaterali: anche gli esseri umani ottengono un'esperienza più vivida e autentica, avvicinandosi incredibilmente agli esemplari (con la possibilità di scattare fotografie altrimenti impossibili).