Green City: la Dichiarazione per l’adattamento climatico presentata oggi a Milano

Il ruolo delle città è fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. Sono i luoghi in cui le politiche per l’ambiente e la sostenibilità possono essere più efficaci, attraverso un’azione congiunta tra amministrazione e cittadini. Di questo e di molto altro si è parlato nel corso della seconda Conferenza nazionale delle Green City, in cui è stata anche presentata la Dichiarazione per l’adattamento climatico a cui hanno già aderito diversi Comuni.
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Sara Del Dot 16 Luglio 2019

Le città sono il fulcro dell’esistenza umana. Sono i luoghi in cui le persone vivono, lavorano, sperimentano, in cui si esprimono le potenzialità tecniche, le idee innovative, le capacità tecnologiche. Per tutte queste ragioni e molte altre, sono proprio le città a doversi rendere protagoniste di un cambiamento sostenibile in grado di coinvolgere tutti, a partire dalle amministrazioni fino agli stessi singoli cittadini.

È ciò di cui si è discusso questa mattina nel corso della seconda Conferenza nazionale delle Green City – Green City e adattamento climatico tenutasi al Politecnico di Milano, che ha visto la partecipazione di diverse personalità, locali e internazionali, attive nella promozione di stili di vita e politiche cittadine più sostenibili.

Dieci punti da seguire per promuovere un maggiore impegno delle città italiane per l’adattamento climatico.

Al tavolo erano infatti presenti Emilio Faroldi, prorettore delegato del Politecnico di Milano, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Marco Granelli, assessore a Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, Mauro Petriccione, direttore generale Clima della Commissione europea, Michiel Hustinx, manager sustainable city di Nijmegen, nominata European Green Capital 2018, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, città candidata allo European Green Capital Award 2022 e diverse altre personalità politiche e autorevoli sul tema clima e gestione ambientale.

Adapt or accept?

Nel corso della mattinata, il tema delle politiche ambientali in ambito urbano è stato posto al centro di un intenso dibattito in cui tuttavia il consenso unanime risultava più che evidente. Infatti, a fronte degli ormai non più trascurabili segnali della deriva climatica in corso, la questione “Adapt or accept?” ovvero se adattarsi oppure accettare passivamente la situazione si è posta prepotentemente, lasciando spazio a una sola risposta. Adattarsi, naturalmente, abbracciando un nuovo modo di vedere e vivere la città, implementando la propria qualità di vita.

Il ruolo della mobilità sostenibile

I modi per farlo, naturalmente, sono diversi. Da una migliore gestione dei rifiuti, all’informazione pervasiva per incentivare la conoscenza dei cittadini e quindi generare una maggiore consapevolezza del proprio impatto ambientale, alla piantumazione e l’implementazione del verde urbano fino alla spinta a una mobilità più sostenibile e accessibile, come ha ribadito l’assessore Marco Granelli da noi intervistato:

“Il settore della mobilità coinvolge una serie di comportamenti fondamentali che possono aiutarci a cambiare, perché include scelte che il cittadino può compiere ogni giorno. Il  compito delle amministrazioni, in questo percorso, è quello di rendere i cittadini più consapevoli del fatto che un cambiamento nel loro modo di muoversi può aiutarci nella battaglia contro i cambiamenti climatici. Naturalmente tutte queste scelte possono essere fatte soltanto se l’amministrazione mette in campo delle opportunità che aiutino i cittadini a cambiare. È quindi necessario investire nel trasporto pubblico, renderlo accessibile a tutti e anche incentivare tutta la micro-mobilità come ad esempio bicicletta e monopattino, insomma tutti quei meccanismi che possono aiutare a lasciare definitivamente a casa l’auto. Questa è la sfida che il settore della mobilità deve affrontare per contribuire alla battaglia contro il cambiamento climatico.”

Dichiarazione per l’adattamento climatico

Momento fondamentale dell’incontro è stata la presentazione, da parte di Edo Ronchi, della Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City, un documento articolato in dieci punti che si propone come guida di sostenibilità dedicata a tutte le città e alle loro amministrazioni per “promuovere un maggiore impegno delle città italiane per l’adattamento climatico”. Alla dichiarazione hanno già aderito diversi Comuni italiani tra cui Assisi, Belluno, Bergamo, Castelfranco Emilia, Casalecchio, Chieti, Firenze, Genova, Roma, Milano, Rimini, Torino, Siracusa e molte altre, che hanno deciso di provare a seguire le dieci indicazioni messe a punto in seguito ad attente e lunghe ricerche.

  1. Definire e aggiornare piani e misure per l’adattamento climatico delle città, lasciando maggiore spazio alle azioni locali per migliorare e rafforzare la resilienza alle specifiche minacce che incombono sulle singole località.
  2. Integrare le politiche e le misure di adattamento con quelle di mitigazione del cambiamento climatico, aggiornando i piani e le misure di riduzione delle emissioni di gas serra, valorizzando le sinergie positive, aumentando l’impiego di fonti rinnovabili di energia, implementando modelli di mobilità sostenibile e di economia circolare.
  3. Aggiornare la valutazione dei rischi e le misure sia di emergenza, sia di medio e lungo termine, disponendo sistemi di allerta preventiva e di piani di emergenza, verificando l’efficacia delle misure adottate per ridurre la fragilità delle comunità.
  4. Valorizzare le ricadute positive delle misure di adattamento e contabilizzare i costi dell’assenza di tali misure, anche rafforzando i collegamenti tra tutela della salute e adattamento climatico e migliorando l’informazione sui rischi e i costi anche sanitari della crisi climatica, oltre ai benefici generati dalle misure di adattamento.
  5. Sviluppare le capacità adattive, continuando a spingere sulla ricerca e sulla conoscenza, gestendo il cambiamento come un vero e proprio processo di apprendimento continuo.
  6. Puntare di più sulle soluzioni basate sulla natura, come alberature, giardini, tetti e pareti verdi, orti e aree agricole al fine di ridurre le ondate di calore, migliorare il deflusso superficiale e l’assorbimento delle acque.
  7. Ridurre la vulnerabilità e i rischi delle precipitazioni molto intense, attraverso l’introduzione di aree predisposte e monitoraggio di reti esistenti di drenaggio urbano.
  8. Affrontare le ondate e le isole di calore, aumentando la ventilazione naturale e il controllo bio-climatico degli edifici, implementando l’isolamento termico.
  9. Promuovere gli investimenti nelle misure di adattamento, creando sinergie tra settore finanziario pubblico e privato e anche attraverso donazioni e crowdfounding.
  10. Rafforzare la governance, spingendo verso un’attiva partecipazione dei cittadini, un’informazione efficace, e un dialogo costante con gli stakeholder.