Green Corner: mangiamo gli insetti?

In questo articolo vedremo tutti i cibi che contengono insetti, capiremo se potrebbero essere il cibo del futuro e quanto effettivamente facciano bene alla salute e all’ambiente.
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Video Tutorial 21 Febbraio 2023

E se ti dicessimo che in realtà nella tua vita hai mangiato sicuramente degli insetti?Ma proprio sicuro, al 100%…

Cibi che contengono insetti

Ad esempio, hai mai bevuto uno spritz? Ecco, lo sapevi che per un chilo di colorante rosso dei bitter ci vogliono tra gli 80mila e i 100mila  insetti?Sì, un chilo di colorante, 80∙000 di insetti.Non ci credi? Il bitter con cui facciamo il nostro caro Spritz si fa con una sostanza che si chiama E120: è un colorante che si ottiene tramite l’essiccazione del Cocci Cacti, ovvero la cocciniglia, un piccolo insetto che vive sui cactus.Questo insettino qua, che poverino, non ha un aspetto molto invitante. E gli astemi? Beh, non sono salvi nemmeno loro perché l’E120 è alla base di quasi tutte le cose rosse che consumiamo!Hai mai mangiato uno yogurt alla fragola, del pane con la marmellata di frutti rossi, dei dolci con l’alchermes (quelli rossi per intenderci, tipo zuppa inglese o pesche al cioccolato), bevuto un succo di frutta all’arancia rossa? Ebbene sì, tutti questi cibi devono il loro colore a questi piccoli insetti.O almeno dovevano…Per fortuna, infatti, negli ultimi anni l’utilizzo dell’E120 è diminuito tantissimo, grazie alla sensibilizzazione sulla sorte di questi poveri animaletti.C’è poco da esultare. In alcuni casi, infatti, l’E120 è stato sostituito da altri coloranti sintetici come l’E122 o l’E124.

Cibi che contengono insetti involontariamente

Vabbè ma d’altronde, chi vorrebbe mangiare insetti? Beh, ti sorprenderà ma gli insetti, anche involontariamente, finiscono nel cibo.Addirittura in Italia il Ministero ha diramato un decreto che regola il quantitativo massimo (in percentuale) di insetti che possono stare nel cibo (50 frammenti di insetto per ogni 50g di cibo).Si stima infatti che ogni italiano consumi in media 500g di insetti all’anno. Ti sembra assurdo?Non lo è: in agricoltura, il contatto con gli insetti è inevitabile, anzi, come abbiamo spesso spiegato nei nostri contenuti, la presenza di qualche animaletto nelle nostre verdure vuol dire meno pestidici.Ci sono dei prodotti agricoli particolarmente soggetti al contatto con gli insetti nella loro lavorazione… e non bisogna neanche andare lontano per trovarli. Ad esempio il vino: sai quanti insetti finiscono in mezzo all’uva durante la vendemmia? Stesso discorso per un'altra eccellenza italiana come l’olio d’oliva.Per alcune colture come quella del mirtillo rosso addirittura l’utilizzo degli insetti è incoraggiato. Infatti gli agricoltori preferiscono la presenza di ragni che l’utilizzo dei pesticidi perché questi animaletti si nutrono degli insetti nocivi per le bacche e salvano il raccolto.

Gli insetti sono il cibo del futuro?

Insomma siamo condannati a mangiare insetti?
La risposta è… ni…Con questo articolo non vogliamo farvi crollare tutte le certezze in merito al cibo ma dimostrare che gli insetti fanno parte della nostra dieta da sempre. Addirittura ad oggi nel mondo vengono consumate ben 1900 specie di insetti.Da qualche anno si parla sempre più spesso di insetti nella dieta umana e vengono presentati come “cibo del futuro”. Addirittura, l’ UE ha appena approvato l’utilizzo di farine provenienti da insetti.Attualmente, gli insetti commestibili e approvati dall’UE sono:larva della farina gialla
locusta migratrice
grillo domestico

Insetti sì o no?

Degli studi hanno dimostrato che l’integrazione di insetti nei pasti possa essere un’ottima alternativa alle classiche proteine di origine animale. Dal punto di vista nutrizionale, i grilli infatti contengono la stessa quantità di proteine del pollo ma in aggiunta hanno grandi quantità di fibre, vitamine e minerali.L’allevamento di insetti inoltre è ecosostenibile.Per esempio la produzione di carne di pollo causa l’emissione dell’89% di gas serra in più rispetto a quella dei grilli e secondo la FAO, l’allevamento di bestiame causa il 14% di emissioni di gas serra TOTALI. Ma continuiamo a valutare i pro: anche dal punto di vista dell’utilizzo di acqua, non c’è partita tra la carne “classica” e gli insetti: per produrre 1 kg di carne di manzo sono necessari ben 15000 litri di acqua, mentre per gli insetti solamente 800 litri.Per quanto riguarda il foraggio (il cibo degli animali), gli insetti hanno bisogno di sei volte meno cibo per produrre la stessa quantità di proteine: che significa? Facciamo 2 calcoli: una mucca pesa più o meno 700 kg, ogni giorno ha bisogno di mangiare circa 7,5 kg di foraggio… per sostenere lo stesso quantitativo di insetti (700kg), c’è bisogno di solamente 1,25 kg di cibo! Una quantità di risorse risparmiate spaventosa!Anche i tempi di produzione sono abbattuti perché gli insetti crescono e si riproducono più velocemente del bestiame.Insomma sarà obbligatorio mangiare insetti?Beh chiaramente no, ogni individuo è libero di scegliere la propria dieta.Va considerato che ci sono ancora delle zone grigie relative al consumo di insetti: non ci sono ancora abbastanza dati e studi riguardo i rischi che una dieta a base di insetti potrebbe apportare all’organismo. Anzi, alcuni studi condotti dalla FAO ultimamente sottolineano la presenza di batteri nel 70% circa degli esemplari di insetti analizzati. Altri invece hanno dimostrato che gli insetti potrebbero avere la stessa capacità allergenica dei crostacei.La chitina, presente in piccole quantità nell'esoscheletro degli insetti, è considerata inoltre un anti-nutriente perché può compromettere l’assunzione di altri nutrienti presenti ad esempio nel riso.

Insomma, abbiamo analizzato i pro e i contro di un nuovo modo di guardare all’alimentazione: resta comunque il fatto che gli insetti sono animali, quindi da un punto di vista etico non cambia granché per chi sceglie già di non mangiare carne. Però,come dimostrano i dati, cambierà il pianeta. Se segui un’alimentazione onnivora, invece, considerare l'introduzione degli insetti nella tua dieta aiuterebbe a ridurre il tuo impatto ambientale.