
È ormai convinzione comune che sia necessario fare qualcosa per salvaguardare il pianeta prima che sia troppo tardi. Giornalisti, attori, politici, tantissime personalità si schierano a favore della tutela dell’ambiente, ormai talmente compromesso da generare più che altro rassegnazione. Certo, è difficile darsi una mossa per provare a cambiare davvero le cose. Ed è ancora più difficile pensare di renderla la propria ragione di vita. Ma ci sono gruppi di persone che l’hanno fatto, dedicando il proprio tempo libero e le proprie esperienze e competenze a combattere battaglie di tutti i tipi a favore della tutela dell’ambiente, sotto gli aspetti più disparati. La più conosciuta di tutti è, sicuramente, Greenpeace.
Greenpeace è un’organizzazione pacifista internazionale interamente dedicata alla difesa dell’ambiente. Con i suoi milioni di sostenitori e gli uffici nazionali e regionali in 41 Paesi del mondo, tramite le azioni dei suoi attivisti si occupa di mettere in campo azioni a tutela del territorio e delle specie animali in estinzione.
L’associazione nacque nel 1971, quando un piccolo gruppo di persone, spinte dalla convinzione che un mondo migliore fosse possibile, partì da Vancouver a bordo di un peschereccio per denunciare i test nucleari segreti degli Stati Uniti sull’isola di Amchitka, in Alaska. Quella fu la prima azione vera e propria degli attivisti di Greenpeace che, anche se non andò a buon fine (furono tutti arrestati dalla Guardia Costiera), ebbe un enorme risalto mediatico grazie alla presenza sul peschereccio di fotografi e giornalisti. La bomba venne fatta esplodere comunque, ma Amchitka non fu più utilizzata per i test nucleari. Da qual momento iniziarono ufficialmente le campagne di azione e sensibilizzazione che hanno reso celebre l’organizzazione.
Nel 1975 fu lanciata la campagna più famosa di Greenpeace, Salvate le balene. Erano anni infatti che la caccia ai cetacei destava preoccupazione sulla sopravvivenza di alcune specie, ma nessuno si era ancora mai mosso per porvi un freno. Gli attivisti si resero subito conto che a parole non avrebbero risolto nulla, e scelsero quindi di frapporsi fisicamente tra balene e baleniere. A bordo di alcuni gommoni, affiancarono le imbarcazioni di una flotta sovietica e cercarono di impedire agli arpioni di raggiungere gli animali in fuga. Sette anni dopo, l’IWC, Associazione Baleniera Internazionale, votò l’adozione di una moratoria sulla caccia commerciale alle balene in vigore ancora oggi.
Da questa e altre azioni importanti, Greenpeace cominciò ad assumere un’importanza sempre maggiore nel panorama mondiale della protezione ambientale. Si ampliarono i campi di intervento: cambiamento climatico, surriscaldamento globale e ozono, deforestazione, amianto e rifiuti tossici, coltivazione OGM, esperimenti nucleari, piattaforme petrolifere, protezione degli oceani e delle forme di vita marine. In più, tantissimi nuovi attivisti entrarono a far parte di questo esercito pacifico e sempre più persone contribuirono alla causa con aiuti e donazioni.
Oggi, Greenpeace è una garanzia. È uno dei pochi banchetti per strada la domenica a cui la gente non gira alla larga, è un brand che viene associato alle difficili lotte che per molti possono rappresentare delle “cause perse”. Gli attivisti di Greenpeace sono sempre alla ricerca di nuovi volontari. Non soltanto uomini e donne che dedichino ogni momento libero a loro disposizione per partire e arrivare dall’altra parte del mondo, ma anche persone che vogliano soltanto fornire un supporto sotto qualsiasi forma, anche soltanto una firma.
Se hai sempre pensato che difendere l’ambiente fosse giusto ma non hai mai saputo cosa fare per contribuire alla causa, Greenpeace è sempre alla ricerca di cyber-attivisti. Infatti, una delle “armi” maggiormente impugnate dall’associazione è sicuramente la petizione. Uno strumento potentissimo, in grado di dare voce alle cause più disparate, e di diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo. Firmare una petizione ti permette di dare il tuo contributo solo mettendoci il nome e il cognome. La tua identità si sommerà a quelle delle migliaia di altre persone che, come te, credono che un mondo migliore sia possibile. Come tanti altri enti no profit, Greenpeace, di petizioni, ne ha messe in campo tantissime:
Greenpeace si è inoltre distinta nel corso degli anni per aver messo in campo diverse campagne di marketing molto avvincenti, al fine di sensibilizzare e coinvolgere un numero sempre crescente di persone: banner, striscioni, installazioni, sit-in, flash mob. Ma l’espediente che lascia il segno più di qualsiasi altro è l’utilizzo del guerrilla marketing, ovvero un tipo di azione pubblicitaria di fortissimo impatto in cui le persone si imbattono per caso e, per questo motivo, ne rimangono particolarmente colpite. In concomitanza con le cause che Greenpeace intraprende, quindi, iniziano ad apparire curiose installazioni nelle piazze, per le strade, sulle spiagge, lungo i marciapiedi e addirittura in cielo. I cittadini li vedono, si fermano, iniziano a porsi delle domande.
Non può che definirsi una strategia vincente: invece di aspettare che la gente li trovi, sono loro a farsi trovare dalla gente.