Ormai la nostra vita è talmente frenetica e stressante che spesso non ci rendiamo nemmeno conto di quello che acquistiamo, cuciniamo e mangiamo. Dopo il lavoro andiamo al supermercato e ci aggiriamo tra gli scaffali, dando un’occhiata alle etichette, magari sbirciando se accanto al prodotto che abbiamo scelto c’è la versione biologica, poi buttiamo tutto nel carrello e infine andiamo alla cassa a pagare.
Ma esiste un modo di fare la spesa che sta prendendo sempre più piede tra coloro che sono interessati a capire meglio cosa mangiano e vogliono che l’acquisto del cibo che metteranno in tavola sia qualcosa di più di un meccanico e indiscriminato avvistare, prendere e mettere nel carrello. Si chiamano Gas, e oggi in Italia ce ne sono oltre 1800.
Acronimo di Gruppo di acquisto solidale, il Gas affonda le sue radici nel principio che l’acquisto dei beni alimentari debba tornare ad essere un’esperienza collettiva, fatta da pensiero critico, solidarietà e sostenibilità. In concreto, si tratta di un gruppo di persone che si riuniscono spontaneamente per fare degli acquisti alimentari insieme. Gli acquisti vengono fatti “all’ingrosso”, ovvero in grandi quantità, presso piccoli produttori locali, e vengono distribuiti secondo le esigenze di ciascuno.
I Gas sono creati e organizzati in un’ottica di filiera corta: infatti il cibo viene acquistato direttamente dal contadino o allevatore senza intermediari, diminuendo i costi e l’utilizzo di plastica per imballaggi vari. La scelta dei produttori avviene secondo criteri di prossimità e rispetto dell’ambiente e delle persone. I Gas possono essere organizzati in cooperative, associazioni, o semplicemente in gruppi di vicini di casa o di colleghi di lavoro. Più numerosi sono, più avranno bisogno di qualche aiuto da parte della tecnologia, come un software per organizzare le ordinazioni.
Il funzionamento dei Gas è molto semplice. Un ristretto gruppo di persone decide di trovare un’alternativa al supermercato per l’acquisto di prodotti alimentari. Solitamente facendo riferimento ad altri Gas per reperire informazioni utili, questo gruppo inizia quindi a cercare tra i produttori locali quelli più adatti, in termini di vicinanza (così da poterli conoscere di persona), tecniche di produzione rispettose di ambiente e persone, e cura del prodotto. Tutti i criteri comuni per la selezione dei produttori e le linee guida per la formazione dei Gas sono comunque riassunti nel Documento base dei Gas.
Una volta individuate le aziende agricole giuste, viene raccolto un ordine tra tutti i partecipanti del Gas. Ciascuno elenca i prodotti di cui ha bisogno e successivamente si andrà a recuperare tutta l’ordinazione direttamente dal produttore, per poi spartirla.
I benefici dei Gas sono moltissimi. In primo luogo, vengono favorite comunicazione e socialità in un contesto, quello dell’acquisto dei beni alimentari, in cui da tempo si sono perse. Inoltre, il consumatore si riappropria del suo ruolo decisionale senza subire le scelte che qualcun altro ha compito al suo posto. È lui a decidere cosa acquistare, ma soprattutto a scegliere dove acquistarlo e da chi.
In termini più pratici, il gas influisce anche sui costi. Grazie all’assenza di intermediari, infatti, permette di abbattere i costi di trasporto e di imballaggio, senza contare la consapevolezza riguardo la qualità di un prodotto che è senza ombra di dubbio a km 0. Infine, il contatto: il contatto diretto con il contadino che ha coltivato la frutta e la verdura che cucinerai per la tua famiglia, con l’allevatore che ha prodotto il latte che i tuoi figli berranno al mattino. Toccare con mano e vedere con i tuoi stessi occhi: una sicurezza che nessun supermercato può offrirti davvero.