
La premessa per modificare un'abitudine sbagliata è esserne consapevole. Ecco perché è importante conoscere l'impatto ambientale delle proprie azioni quotidiane, anche di quelle più "insospettabili".
Un caso su tutti: avresti mai detto che lo streaming è un'attività molto inquinante? Pensa che, ad esempio, guidare un'utilitaria per andare al cinema con un amico può comportare minori emissioni di carbonio rispetto allo streaming dello stesso film da soli a casa.
Anche se non è molto semplice stabilire il costo in termini di energia consumata ed emissioni di Co2 prodotte dalle attività digitali, pensare che dato che le eseguiamo stando fermi siano prive di impatto energetico sarebbe un'enorme illusione.
Certo, il digitale ci permette di fare tante cose restando a casa senza costringerci a viaggiare, rendendole quindi più sostenibili, ma attenzione a pensare che le attività online siano prive di un loro costo ambientale: il trasferimento di enormi quantità di dati alla base del funzionamento di internet richiede infatti enormi quantità di energia e altrettanti emissioni di Co2.
Secondo quanto riferito dall'Università Ca' Foscari di Venezia, non disponiamo di numeri coerenti: se volessimo sapere la quantità di energia – in KWh- per 1 GB di dati trasferiti, le stime variano da 0,1 kWh per GB (Andrae, Huwaei) a 10 kWh per GB (Adamson, Stanford Magazine) – 100 volte di più.
Tuttavia, consumiamo verosimilmente 1 kWh per ogni GB. Che significa questo in concreto? Per capire l'entità del consumo energetico dello streaming, tieni a mente che guardare un film in streaming per due ore in risoluzione 4K costa circa 7 GB, ovvero circa 7 kWh di energia, ovvero tanto quanto un viaggio in macchina di 45 minuti.
Anche se non ci sono modi per annullare il consumo energetico delle tue attività online, ci sono diversi accorgimenti che puoi mettere in atto per inquinare meno mentre guardi i tuoi contenuti preferiti (siano film, serie tv o semplici video, in streaming). Vediamo quali sono:
Fonte | Università Ca' Foscari di Venezia;