Hai mai sentito parlare della Mano di Buddha, l’agrume dal sapore particolare?

Il nome scientifico è Citrus medica var. sarcodactylus: questo frutto non è conosciuto solo per l’utilizzo della sua buccia, ma anche perché simbolo di fortuna e prosperità in alcuni Paesi orientali.
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Sara Polotti 17 Luglio 2024
* ultima modifica il 17/07/2024

Immagina un limone a forma di polpo: ecco cos'è la Mano di Buddha, agrume originario dell'Asia la cui buccia è particolarmente aromatica. La sua forma è davvero bizzarra e buffa, ma la scorza ricorda in tutto e per tutto quella dei limoni maturi, un po' bitorzoluti.

È originario dell'Asia, in particolare delle regioni della Cina e dell'India nord-orientale, ma viene ormai coltivato anche in altre parti del mondo, inclusi Giappone, Italia e Stati Uniti. La pianta preferisce climi subtropicali o temperati e necessita di molta luce solare e terreno ben drenato. Ma ecco come si presenta il frutto e qual è davvero il suo sapore.

La Mano di Buddha, o Citrus medica var. sarcodactylus

Cos'è la Mano di Buddha

Il Citrus medica var. sarcodactylus (questo il nome scientifico del frutto conosciuto come Mano di Buddha) è una varietà di cedro (Citrus medica) e come esso appartiene alla famiglia delle Rutaceae.

Questo frutto è noto per la sua forma unica e particolarissima che ricorda una mano con molte dita o tentacoli. In molte culture asiatiche è considerato un simbolo di fortuna e prosperità proprio perché ricorda una mano (nello specifico quella di Buddha in preghiera) e in Giappone viene addirittura offerto come dono durante il Capodanno per augurare buona sorte.

La buccia del frutto è di un colore giallo brillante quando è maturo e il profumo intenso e piacevole ricorda quello degli agrumi. Anche per questo viene sfruttato non solo in cucina, ma pure nell'industria dei profumi.

Che sapore ha

A differenza di altri agrumi, la Mano di Buddha ha poca o nessuna polpa succosa. Il frutto è composto quasi interamente dalla buccia e dall'albedo (la parte bianca interna), che però è meno amaro rispetto a quella di altri agrumi. Questo lo rende più versatile in cucina: può essere utilizzato senza il rischio di aggiungere un sapore amaro ai piatti.

Avrai dunque capito che questo cedro è utilizzato in cucina per la sua scorza profumata. Viene impiegato nei piatti per aromatizzare cibi, infusi, liquori e dolci, oppure come elemento decorativo.

Il suo aroma è intenso e piacevole e ricorda molto quello del limone, ma con una nota floreale più delicata.

Gli usi in cucina

Come accennato, la parte buona del frutto è la buccia, che viene usata la maggior parte delle volte per fare marmellate, canditi e per aromatizzare liquori come il limoncello.

Anche la sua scorza grattugiata è apprezzata per il suo gusto particolare, amarognolo e agrumato: può essere utilizzata per aggiungere un aroma sofisticato a piatti salati e dolci.

Infine, l'aroma delicato e il sapore floreale si prestano bene per la preparazione di infusi e tisane.

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