
L’Herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1), responsabile dell’herpes labiale, è molto più insidioso di quanto sembri. Dopo il primo contagio, il virus resta latente per tutta la vita nei gangli nervosi, in particolare nel ganglio trigemino. Si riattiva soprattutto in situazioni di stress o immunodepressione, provocando le classiche vescicole sulle labbra.
In casi rari, HSV-1 può penetrare nel sistema nervoso centrale causando un’encefalite, una grave infiammazione cerebrale. Inoltre, numerosi studi hanno associato la presenza del virus a patologie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Un recente studio svedese indica che l’infezione potrebbe raddoppiare il rischio di sviluppare la malattia.
Un team internazionale, guidato dall’Università del Colorado, ha studiato nei topi le vie di ingresso dell’HSV-1 nel cervello. Il virus può raggiungere il sistema nervoso centrale attraverso due percorsi principali:
Connessione tra ganglio trigemino e tronco encefalico
Lo studio ha rilevato una risposta immunitaria prolungata in alcune aree cerebrali, con attivazione delle cellule della microglia anche dopo la scomparsa del virus. Questa infiammazione persistente potrebbe innescare malattie neurologiche o aggravare condizioni esistenti.
Sebbene lo studio sia stato condotto su topi, offre indicazioni preziose su come l’herpes labiale possa trasformarsi in un problema neurologico. Capire il comportamento del virus HSV-1 nel cervello è fondamentale per prevenire complicazioni e sviluppare nuove strategie terapeutiche.