
Ci sono 40 pericoli in cui i bovini possono incorrere durante la macellazione, 39 dei quali sono provocati da una scarsa preparazione del personale o dalla stanchezza. Le condizioni di benessere di questi animali nel corso del loro processo di macellazioni potrebbero essere migliori di quelle attuali, evitando al bestiame sofferenze inutili. È ciò che emerge da un recente rapporto dell’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, sul tema del benessere dei bovini durante la macellazione, realizzato sulla base di recenti studi e ricerche scientifiche.
Il rapporto si chiama “Welfare of cattle at slaughter” ed è nato dalla richiesta da parte della Commissione europea di aggiornamenti in materia per valutare le condizioni degli animali da macello e migliorarle.
All’interno del rapporto sono stati individuati 40 potenziali pericoli in cui gli animali possono incorrere durante la macellazione, 39 dei quali derivano da una scarsa preparazione del personale che si occupa della loro uccisione o da stanchezza. In sostanza, quando vengono uccisi per entrare nel circuito di produzione della carne i bovini potrebbero soffrire molto, molto meno se solo fosse prestata maggiore attenzione alla formazione di chi ricopre questo ruolo.
In termini di benessere, i processi dell’intero ciclo di macellazione del bestiame che sono stati valutati, sono stati suddivisi in tre categorie:
I metodi di stordimento, invece, sono stati classificati in due categorie:
Le conseguenze dolorose che i bovini possono vivere durante il processo di macellazione sono dodici:
Nel documento Efsa sono proposte delle misure per prevenire e correggere tutti questi pericoli, con misure sia preventive che correttive, oltre a misure di mitigazione così da ridurre al minimo il dolore che possono vivere.
Non poteva che reagire l’associazione animalista Ciwf, Compassion in World Farming, che da sempre si batte per un maggiore rispetto e sensibilità nei confronti degli animali da allevamento. In seguito alla pubblicazione del rapporto, l’organizzazione ha richiesto ufficialmente all’Unione europea di vietare la macellazione senza stordimento per evitare inutili atroci dolori agli animali. Questo soprattutto perché sono 2,1 milioni i bovini che vengono macellati ogni anno senza essere prima storditi, percependo senza sconti tutto il dolore che potrebbe, con una legge giusta e un’adeguata politica di formazione di chi lavora in questi posti, essere evitato.
Fonte | Efsa