I cassonetti smart per la raccolta dei rifiuti: a Roma il progetto di sperimentazione si estende all’Appia Nuova

Prima il Quartiere Africano poi quello dell’Appia Nuova. Il recente progetto di sperimentazione dei nuovi cassonetti intelligenti per la raccolta dei rifiuti in strada diventa più capillare.
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Gaia Cortese 7 Febbraio 2023

Blu per carta e cartone, giallo per plastica e metallo, marrone per l’organico e grigio per l’indifferenziato. Un’area del quartiere Triste di Roma, conosciuta anche come il Quartiere Africano, sta sperimentando per la prima volta la funzionalità dei nuovi cassonetti intelligenti per la raccolta dei rifiuti su strada.

Una novità per la città di Roma, da sempre nell'occhio del ciclone per la questione "spazzatura", invasa regolarmente da topi e cinghiali che banchettano tra i rifiuti. E se è davvero come dichiara  Jason Horowitz, autore dell’articolo pubblicato sul New York Times, che "la spazzatura è diventata il metro per misurare il declino della città", Roma rischia seriamente di perdere ogni prestigio che la faceva così tanto Città eterna.

Nel voler cercare soluzioni all'atavico problema di Roma, si punta all'"intelligenza dei cassonetti", avendo forse perso la speranza nel senso civico dei cittadini. I nuovi cassonetti smart possono comunicare con la centrale dell'azienda municipalizzata Ama: se il cassonetto diventasse pieno prima dello svuotamento, potrebbe essere svuotato prima; oltretutto le operazioni di raccolta dovrebbero essere più veloci, riducendo sensibilmente l’impatto sul traffico veicolare.

Rispetto ai vecchi contenitori, i nuovi cassonetti smart sono più grandi e capienti: hanno infatti una volumetria che varia da 1.800 a 3.700 litri, rispetto ai 1.100 litri dei vecchi cassonetti. Non solo. I nuovi contenitori hanno una base più robusta in modo che non possano essere spostati o rovesciati, e hanno la predisposizione per essere realmente smart, essendo dotati di una barra che li tiene fermi e che suona se qualcuno ci si ferma davanti o ne impedisce lo svuotamento.

"Questi cassonetti, più capienti degli attuali, non potranno essere usati dagli esercenti, ma saranno riservati alle famiglie, che dovranno però rigorosamente rispettare la raccolta differenziata – ha spiegato sulla sua pagina Facebook Cristina Michetelli, consigliera Pd -.  Saranno evitati il rovistamento tra la spazzatura e la dispersione di odori e si potrà così calcolare la Tari sui rifiuti effettivamente prodotti. Più pulizia e più responsabilità per tutti".

La sperimentazione dovrebbe durare intorno ai sei mesi, nel frattempo ulteriori cinquanta nuovi cassonetti sono in arrivo per la via Appia Nuova. Come ha dichiarato il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri, "al termine della sperimentazione, se avrà esito positivo, ne verranno prodotti novemila, che saranno distribuiti con una mappa ragionata in base alle caratteristiche delle zone“,

Che sia la volta buona per risolvere il problema della raccolta dei rifiuti nella città Eterna?