I fondali marini non sono come nei film: i 7 errori che si vedono spesso al cinema

I fondali marini sono luoghi meravigliosi e affascinanti, ma rappresentarli in modo accurato al cinema richiederebbe maggiore attenzione ai dettagli scientifici: chiunque abbia esperienza di immersioni subacquee non può fare a meno di notare le libertà artistiche prese dai registi.
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Redazione 1 Ottobre 2024

I fondali marini sono luoghi affascinanti e misteriosi, ma spesso il modo in cui vengono rappresentati nei film è molto lontano dalla realtà.

La scienza e la natura subacquea sono spesso piegate alle esigenze del grande schermo, e questo porta a una serie di errori comuni che, una volta notati, è difficile ignorare.

Scopriamo insieme gli errori più frequenti che si vedono sempre al cinema.

1. Luce ovunque a grandi profondità

Una delle prime cose che notiamo nei film ambientati nelle profondità marine è la quantità di luce. Anche a centinaia di metri sotto il livello del mare, i personaggi sembrano muoversi in ambienti ben illuminati, dove è possibile vedere tutto chiaramente. Nella realtà, già a una profondità di 200 metri, la luce del sole è praticamente inesistente, e le acque diventano completamente buie. Solo alcune creature bioluminescenti riescono a creare luce nell’oscurità degli abissi.

2. Il suono si propaga come nell’aria

Un altro errore frequente riguarda il suono. Nei film, i dialoghi subacquei sono spesso chiari e distinti, come se i personaggi stessero parlando tranquillamente sulla terraferma. Tuttavia, nell’acqua, il suono si propaga in modo molto diverso rispetto all’aria: viaggia più velocemente e distorce, rendendo difficile capire da dove provenga e impossibile comunicare senza l'uso di speciali apparecchiature.

3. Gli squali come macchine assassine

Quando si tratta di fauna marina, gli squali sono spesso rappresentati come predatori implacabili e insaziabili. Sebbene gli squali siano effettivamente predatori, la loro rappresentazione nei film è esagerata. La maggior parte degli squali non attacca gli esseri umani, e molti di loro si nutrono di pesci o plancton. In realtà, le probabilità di essere attaccati da uno squalo sono estremamente basse.

4. Le bolle d’aria ovunque

Nei film subacquei vediamo spesso i personaggi emettere grandi bolle d'aria ogni volta che respirano con le bombole. Sebbene ciò possa accadere a basse profondità, è poco realistico quando si tratta di immersioni profonde. A grandi profondità, la pressione aumenta e la composizione delle miscele di gas usate per respirare cambia. Le grandi bolle, quindi, diventano meno comuni, e gli attori cinematografici sembrano ignorare le leggi della fisica.

5. La vita marina troppo “affollata”

Un altro cliché è la presenza di una fauna marina troppo concentrata. In molte scene subacquee, i fondali sembrano popolati da una miriade di pesci colorati e creature di ogni tipo, quasi come se si stesse nuotando in un gigantesco acquario. La realtà è ben diversa: la vita marina è distribuita su vaste aree, e in alcune zone degli oceani, soprattutto a grandi profondità, è possibile non vedere alcuna forma di vita per chilometri.

6. Equipaggiamenti subacquei senza limiti

Nei film, i protagonisti possono rimanere sott'acqua per lunghi periodi di tempo con bombole che sembrano inesauribili. In realtà, le riserve d'aria subacquea sono limitate e, a seconda della profondità e dello sforzo fisico, i sub possono esaurire rapidamente l'ossigeno. Inoltre, l’effetto della pressione richiede soste di decompressione, un aspetto raramente mostrato nei film.

7. Cambiamenti rapidi di profondità senza conseguenze

Infine, un errore ricorrente è il cambio di profondità senza considerare la fisiologia umana. Nei film, i personaggi si spostano rapidamente da grandi profondità alla superficie senza subire danni, ma nella realtà, risalire troppo in fretta può causare seri problemi di salute, come la malattia da decompressione (detta anche "le bolle"). Questo problema, noto a chi pratica immersioni, è quasi sempre ignorato nel cinema.