psicofarmaci senza ricetta

Sempre più ragazzi abusano di psicofarmaci per reggere il peso di “una società troppo performante”

Nel 2022 300mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni hanno fatto uso di psicofarmaci senza ricetta: tra le motivazioni più frequenti ci sono l’ansia da studio e il disagio con il proprio corpo. I consigli della psicologa: “Non giudichiamoli, ma stiamo attenti ai campanelli d’allarme”
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Maria Teresa Gasbarrone 8 Febbraio 2023
* ultima modifica il 09/02/2023
In collaborazione con la Dott.ssa Francesca Rendine Psicologa

Quasi 300mila studenti hanno assunto psicofarmaci senza ricetta medica nel 2022. A lanciare l'allarme sull'abuso di questa categoria di farmaci da parte dei più giovani – gli studenti tra i 15 e i 19 anni – è stato il report Espad Italia 2022 condotto dai ricercatori dell'Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) del Centro Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Sebbene una delle ragioni dietro al fenomeno sia la ricerca da parte degli adolescenti di sostanze per lo "sballo" alternative alle droghe, la ricerca ha evidenziato come la maggior parte dei ragazzi che hanno fatto ricorso a psicofarmaci nell'ultimo anno lo abbia fatto per altre ragioni. Non solo, i dati rivelano che nel 2022 il numero di giovanissimi interessati al fenomeno è quasi raddoppiato: il 10,8% dei 15-19enni, rispetto al 6,6% del 2021.

Le cause dell'uso di psicofarmaci nei giovani

Della ricerca condotta annualmente dal Cnr il dato che colpisce – e preoccupa – riguarda l'entità del fenomeno: in un anno gli studenti che riferiscono di un uso frequente è passato dall’1,1% nel 2021 all’1,9% nel 2022, così come è alta la percentuale di ragazzi che ne riferisce un uso per così dire “competente”.

Nel 2022 il numero dei ragazzi che fanno uso di psicofarmaci è raddoppiato

Il secondo punto che merita attenzione sono le ragioni dietro al fenomeno. I ragazzi che hanno assunto psicofarmaci per "sballarsi" sono stati il 5% (nel 2021 erano il 10%). Tra i motivi più ricorrenti ci sono invece:

  • Sensazione di dover migliorare le prestazioni scolastiche
  • Bisogno di modificare il proprio aspetto fisico
  • Difficoltà del sonno

"Il 49% dei ragazzi – si legge nel report del Cnr – che racconta di fare uso di farmaci per l’attenzione senza controllo medico dice invece di farlo per migliorare le proprie prestazioni scolastiche e il 64% di coloro che utilizza farmaci per le diete dice di farlo per migliorare il proprio aspetto fisico".

Per quanto riguarda i farmaci per dormire sono soprattutto le ragazze a farlo: il 10,8% contro il il 4,9% dei coetanei maschi.

psicofarmaci giovani

Cosa dicono questi numeri

Di fronte a questi numeri giudicare sarebbe inutile, anzi dannoso. Occorre invece chiedersi perché e cosa questi dati ci raccontano della salute mentale dei più giovani, proprio loro che dovrebbero essere i più tutelati dalla società.

"Per prima cosa ci dicono – spiega la psicologa Francesca Rendine – che viviamo in una società estremamente performante, sotto ogni punto di vista: scuola, aspetto fisico e divertimento. Stiamo invitando i giovani a nascondere “sotto al tappeto” le loro fragilità o le loro imperfezioni, perché se solo riuscissero a guardarci dentro, scoprirebbero che oltre allo “sballo” esiste il sano divertimento o la “temuta” – eppure normalissima – noia, che dietro un bell'aspetto fisico c'è lo sport e la sana alimentazione o ancora che le difficoltà scolastiche possono esser superate costruendo un percorso che prevede ostacoli ma anche successi".

A volte è necessario accettare anche la noia e non ricercare costantemente lo "sballo"

Francesca Rendine, psicologa

Se ti stai chiedendo perché non ci riescono, la risposta è da cercare – prosegue la dottoressa – nel fatto che per farlo "ci sarebbe bisogno di tempo e soprattutto di professionisti a cui rivolgersi, ma la nostra società è performante e al tempo stesso frenetica: la velocità di soluzione delle difficoltà ha soppiantato ogni valore della salute psicofisica".

Psicofarmaci senza ricetta: dove li trovano?

Preoccupano anche le modalità attraverso cui gli adolescenti riescono a reperire gli psicofarmaci:

  • Quasi il 50% degli utilizzatori sa di poterli trovare direttamente a casa propria
  • Il 18,7% riesce a trovarli a casa di amici.
  • Il 29% li acquista online: oltre al più tradizionale mercato fisico, ne esiste uno anche telematico piuttosto utilizzato come canale di approvvigionamento

Reperire psicofarmaci è quindi più facile di quanto si possa immaginare. "Dato il loro valore terapeutico quando utilizzate all’interno di un percorso clinico – spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice Cnr-Ifc e responsabile dello studio – nonché l’ampia diffusione nella popolazione generale, la disponibilità di queste sostanze fra i giovanissimi è potenzialmente illimitata". Per questo è urgente avviare necessarie campagne di prevenzione ed educazione sull'argomento, non solo per i giovani, ma anche per gli adulti di riferimento.

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Cosa può fare un adulto

Nella vita di un adolescente sono soprattutto due le categorie di adulti che si interfacciano costantemente con loro: i genitori (o chi ne fa le veci) e gli insegnanti. Per questo è fondamentale il tipo di relazione che questi instaurano con i ragazzi.

Tra i motivi che spingono i ragazzi a ricorrere agli psicofarmaci ci sono l'ansia da prestazione e il disagio con il proprio corpo

Ci sono infatti alcuni atteggiamenti che sebbene non palesi possono rappresentare un campanello d'allarme da non sottovalutare. Secondo la dottoressa Rendine tra questi ci sono:

  • Cambiamenti dell'umore frequenti e repentini
  • Mutamenti nella routine quotidiana (sonno, sport e sana alimentazione)
  • La rete di coetanei a cui si lega il ragazzo (la ragazza)

Ma per quanto importante, vigilare sul loro comportamento non basta: "È bene – spiega la psicologa – che gli insegnanti e i genitori siano aperti quanto più possibile ad un dialogo non giudicante, che non significa però privo di regole", ma soprattutto è necessario che genitori e professionisti "siano supportati da professionisti che si occupano di prevenzione e salute mentale perché riconoscere i fattori di rischio può essere in alcuni casi molto difficile".

Fonte | Report Espad Italia pubblicato dal Cnr il 26 gennaio 2023

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