
Prima un'interrogazione, poi un esposto, poi la richiesta di accesso agli atti. Le opposizioni provano a far sentire il fiato sul collo alla maggioranza di Governo, sia a livello locale che nazionale. A Cortina, dopo la notizia dell'abbattimento dei larici per la realizzazione della pista da bob, le azioni per contrastare la deforestazione dell'area crescono giorno dopo giorno.
Siamo nel bosco di Ronco, nei pressi delle Tofane. Qui la società Simico, che si deve occupare della realizzazione dell'impianto, ha iniziato da ormai due mesi le operazioni di abbattimento. L'azienda aveva già chiarito in una nota che molte notizie delle ultime settimane si sarebbero basate su affermazioni non vere, affermando che pochi esemplari di larici abbattuti attualmente superano i 100 anni di vita, e aggiungendo che: "per ciascun albero tagliato ne saranno piantati 12: questo porterà entro il 2026 alla piantumazione di oltre 10mila nuove piante".
La pista da bob è stata fortemente contestata anche dal CAI, il Comitato Alpino Italiano, che ha presentato un esposto insieme ad altre associazioni, paventando l'ipotesi di un possibile "reato di distruzione di beni paesaggistici e danno ambientale". Dall'altra parte, la società Simico ha ricordato in una nota che "al fine di una completa e corretta informazione, ricorda che la rimodulazione del precedente progetto del Cortina Sliding Centre in favore di un nuovo ‘Cortina Light’ ha comportato l’eliminazione di alcune superfici che ricadevano sull’area soggetta a vincolo boschivo, rendendolo dal punto di vista percettivo più leggero, integrato e meno impattante rispetto al contesto".
Ed è proprio per questo motivo che, secondo la società, l'attuazione di questa procedura avrebbe risparmiato il taglio di circa 4.311mq di superficie boccata, evitando il taglio di 200 larici in più. Attualmente dunque, la promessa da parte della società Simico è quella di ripiantare almeno 6000 larici.