I parchi italiani? Sono letteralmente invasi dai mozziconi di sigarette (non solo)

Legambiente, nell’indagine Park Litter 2022, ne ha trovati 13.843 in 56 parchi. E poi ci sono tappi di bottiglia, mascherine, imballaggi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Gianluca Cedolin 30 Settembre 2022

Al parco della Martesana di Milano c'erano 1.090 mozziconi di sigaretta, al Parco di Nunno di Avellino 1.017, al Parco Chico Mendes di Perugia 953. E poi c'erano tappi di plastica, linguette di lattine, pezzi di cartone e di plastica non identificati. Ovunque.

In tutti e 56 i parchi delle 28 città coinvolte in Park Litter 2022, l'indagine in cui Legambiente ogni anno raccoglie, divide e cataloga i rifiuti trovati nei parchi italiani, in vista di Puliamo il Mondo, la sua storica campagna di volontariato, che quest'anno compie trent'anni. L'iniziativa, edizione italiana di Clean up the World, si tiene fra il 30 settembre e il 2 ottobre e chiama all'azione cittadini e cittadine per ripulire dai rifiuti abbandonati aree verdi, strade, piazze, spiagge.

In tutto Legambiente ha raccolto e catalogato 31.961 rifiuti (circa 5 ogni metro quadrato), grazie al lavoro di 697 volontari. I mozziconi di sigarette rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti (13.843), seguiti dai tappi di bottiglia, di barattoli o le linguette di lattina (9,4%). In 25 dei 56 parchi monitorati sono state ritrovate mascherine abbandonate.

In generale, la maggior parte dei rifiuti ritrovati appartiene alla categoria dei prodotti usa e getta o a quella degli imballaggi, che valgono rispettivamente il 21% e il 26% del totale. Solo nel 24,2% dei casi i cestini sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo i materiali, mentre nel 68,2% dei parchi ci sono dei tombini o dei canali di scolo, che sono stati individuati da diversi studi tra le principali origini del trasporto dei rifiuti nel mare.

«In questi trent’anni Puliamo il mondo ha contribuito a far crescere nei cittadini la consapevolezza sull’importanza della tutela dell’ambiente, della corretta gestione dei rifiuti e del ruolo dei singoli per migliorare il decoro degli spazi comuni – ha detto il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani –. Lo abbiamo fatto con gli otto milioni di cittadini che hanno partecipato alle pulizie dai primi anni '90, con cui abbiamo avviato anche numerosi percorsi virtuosi di valorizzazione del territorio una volta caratterizzato dal degrado. Ma oltre all’impegno dei cittadini, è bene che anche le istituzioni facciano la loro parte con interventi di promozione dell’economia circolare».