I pulcini maschi sono salvi: dal 2026 in Italia sarà vietato abbatterli massivamente

La campagna di sensibilizzazione di Animal Equity Italia ha dato i suoi frutti: dal 2026 in Italia sarà vietato per legge l’abbattimento dei pulcini maschi, altrimenti massacrati tramite triturazione perché considerati “inutili” dall’industria alimentare.
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Sara Polotti 4 Agosto 2022

“Stop strage dei pulcini maschi” non è più solo uno slogan, ma il titolo di una notizia certa: il 2 agosto 2022 la Camera dei Deputati ha votato in via definitiva l’emendamento che sancisce il divieto di abbattimento dei pulcini maschi in Italia.

Fino a pochi mesi fa, questo abbattimento era prassi comune: non essendo “utili” all’industria alimentare, infatti, i pulcini di sesso maschile e le galline della specie Gallus gallus domestico venivano brutalmente eliminati attraverso la triturazione negli incubatoi, in un massacro che raggiungeva numeri esorbitanti.

Nel nostro Paese, di fatto, ogni anno venivano uccisi tra i 25 e i 40 milioni di pulcini, ritenuti inutili a causa della loro natura: non deponendo nuove uova e non essendo destinati alla macellazione come i più comuni polli broiler, i pulcini erano considerati un mero costo.

La seduta del 2 agosto alla Camera ha quindi visto l’approvazione in via definitiva dello stop all’abbattimento dei pulcini maschi entro il 2026, con un “voto decisivo per la storia delle leggi sul benessere animale in Italia, come fanno sapere da Animal Equity Italia, l’associazione che dal 2020 è responsabile della campagna di sensibilizzazione, passata anche da una petizione che ha raccolto 100mila firme e concretizzatasi con l’intervento dell’Onorevole Francesca Galizia.

La vittoria non riguarda però solo l’approvazione in via definitiva, ma anche la riduzione dei tempi di attuazione della legge. Se a dicembre 2021, infatti, la Camera aveva approvato un emendamento della commissione alla legge di delegazione europea che confermava il divieto di abbattimento dei pulcini maschi e delle galline Gallus gallus domestico in allevamento a partire dal 2027, ora il termine ultimo è fissato un anno prima.

L’abbattimento non significa peraltro proliferazione massiva dei pulcini maschi. Grazie alle nuove tecnologie, gli allevamenti avranno a disposizione diversi strumenti per evitare il problema alla radice. Per esempio, il monitoraggio del sesso in-ovo, ovvero prima della schiusa, per selezionare le uova inadatte ancor prima che i pulcini nascano.

Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equity Italia, aveva spiegato come queste tecnologie in-ovo risparmieranno potenzialmente la vita a 5 milioni di pulcini ogni anno a partire dal 2022.

A chiarire il motivo dei tempi lunghi (il 2027 fissato dalla Camera inizialmente, ora sceso al 2026) era stata Claudia Taccani, avvocato di Oipa: ci aveva raccontato che gli anni di agio serviranno alle aziende per adeguarsi, non essendo le tecnologie in-ovo ancora a disposizione di tutti.