
Le pale eoliche hanno una vita limitata a circa 20-25 anni. Trascorso questo tempo si pone il problema della collocazione e dello smaltimento. Stando a recenti stime, entro la metà del secolo le discariche di tutto il mondo sarranno invase da circa 43 milioni di tonnellate di materiale derivante dalle turbine eoliche dismesse. Si tratta di un problema grosso: le pale eoliche sono realizzate con materiali compositi. La fibra di carbonio e di vetro, materiali che compongono le pale, sono rinforzate con resina epossidica. Si tratta di un materiale polimerico termoindurente non biodegradabile. La resina epossidica persiste nell’ambiente, può contaminare l’acqua e quando, con il tempo si degrada in microplastiche può entrare nella catena alimentare. Durante il suo processo di produzione, inoltre, emette composti organici volatili (VOC) che causano inquinamento atmosferico.
La distruzione e smaltimento di queste pale è molto complicata ma il problema potrebbe essere stato finalmente risolto grazie ad una nuova resina detta PECAN (Polyester Covalently Adaptable Network), ottenuta da zuccheri non commestibili.
La combinazione di fibra di vetro (o carbonio) e resine epossidiche che compone le pale eoliche è molto difficile da separare: quello che si forma è un legame chimico molto forte. Lo stirene è uno dei componenti principali della resina, è dannoso per l’ambiente ed è cancerogeno.
Samy Yousef, ricercatore presso la Facoltà di ingegneria meccanica e design dell'Università di Tecnologia di Kaunas (KTU), ha spiegato che se lo stirene è smaltito nelle discariche, è molto tossico e può provocare il cancro ai polmoni.
Oltretutto lo stirene può inquinare il suolo e le falde acquifere. Di qui l’urgenza di smaltire le pale eoliche limitando l’impatto ambientale. È qui che entra in gioco la ricerca del National Renewable Energy Laboratory.
La resina PECAN è ricavata da zuccheri non commestibili estratti da legno, olio di cucina usato, scarti vegetali e rifiuti agricoli. Al culmine di un lavoro durato circa 3 anni, i ricercatori del National Renewable Energy Laboratory hanno costruito una pala eolica alta 9 metri (a fronte dei circa 100 m che misura una comune pala eolica) utilizzando questa nuova resina.
In uno dei test, la pala è stata distrutta completamente in 6 ore. Inoltre, il processo di riciclo chimico permette di recuperare e riutilizzare i componenti delle pale. Il processo di produzione, è in linea con quelli attualmente impiegati.
Le prestazioni del PECAN rispettano gli standard qualitativi della resina termoindurente e si è dimostrata più performante di alcune resine termoplastiche riciclabili.
Gli scienziati del National Renewable Energy Laboratory hanno elencato alcuni dei vantaggi derivanti dalla produzione del PECAN: