I Treni storici del gusto: 50 tappe per riscoprire i prodotti più antichi della Sicilia

Toccheranno Siracusa, Palermo, Messina, ma anche tanti luoghi isolati e lontani dal turismo di massa. È proprio qui che potrai riscoprire alimenti che rischiavano l’estinzione e il sapore autentico di agricoltura biologica e a chilometro zero. In questo modo aiuterai anche a combattere l’isolamento e il rischio abbandono di questi territori unici e incontaminati.
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Giulia Dallagiovanna 24 Aprile 2019

Immagina di poter salire su un treno, che ti porta ad assaggiare prodotti tipici di un luogo famoso, ma che nasconde ancora tanti aspetti da scoprire. Alimenti antichi e che rischiavano di perdersi. Frutta e verdura che probabilmente non avrai mai visto. Dolci dei quali ignoravi l'esistenza. È una possibilità che esiste e succede in Sicilia, dove il 27 aprile partirà il primo Treno storico del gusto. Tantissimi itinerari che toccheranno circa 50 tappe, all'insegna del turismo lento, dello slow food e della sostenibilità. Ma soprattutto, per riscoprire un territorio che non vanta solo meravigliose spiagge.

La prima città sarà Siracusa con  “Il treno dei dolci delle feste", che passerà per Noto, l'Oasi di Vendicari, l'Isola delle Correnti e Ispica. L'ultimo invece partirà l'8 dicembre da Palermo e sarà “Il treno dello sfincione e della frutta d’inverno”, che farà tappa a Bagheria e Cefalù. Come vedi, hai a disposizione diversi mesi per cogliere quest'occasione. I viaggi collegheranno le decine di presidi Slow Food che fanno della Sicilia una delle regioni più ricche in materia di biodiversità alimentare. Come passeggero potrai tornare ad apprezzare i sapori di quei prodotti a chilometro zero che crescono solo in quelle terre e conoscere gusti nuovi che forse non vorrai più abbandonare.

Decine di presidi Slow Food rendono la Sicilia una delle regioni più ricche di biodiversità alimentare

Ma i Treni storici del gusto hanno un valore culturale e sociale. Resi possibili dalla collaborazione fra l'assessorato al turismo della Regione e la Fondazione Fs Italiane, mirano a portare un tipo di turismo sostenibile verso luoghi e prodotti meno conosciuti. Le comunità coinvolte hanno infatti il compito di valorizzare alimenti a rischio estinzione, presentando progetti sulle cosiddette "colture resilienti". L'idea è quella di creare una microeconomia che attiri visitatori dall'Italia e dell'estero, per scongiurare lo spopolamento di questi territori, marini o di montagna, che non vengono toccati dal turismo di massa. Portare movimento e denaro, ma senza snaturare i paesi e le cittadine. Anzi, riscoprendo il loro inestimabile valore storico e culturale.

Ci saranno poi anche dei momenti di turismo più convenzionale, alla scoperta dei borghi più belli della Sicilia o delle sagre più famose. Se ad esempio decidi di partire il 25 maggio per un itinerario che prende il via da Messina, potresti arrivare a Milazzo e poi imbarcarti su un mezzo marino e raggiungere Salina. Qui parteciperai al Salina Isola Slow, l'evento più importante dei presidi slow food di Sicilia, che quest'anno giunge alla sua 16esima edizione.

Se vuoi saperne di più, sul sito di Slow Food troverai tutte le informazione e gli itinerari. Basta anche un solo weekend per lasciarsi trasportare nei sapori più antichi e autentici.