I vigneti sono in pericolo a causa del riscaldamento globale

Secondo uno studio condotto su 11 tra le varietà di vigneti più popolari al mondo, se la temperatura media globale dovesse alzarsi di 2 gradi centigradi in più rispetto all’era preindustriale, il 56% della superficie mondiale attualmente destinata ai vigneti rischierebbe di scomparire. Uno dei paesi più colpiti sarebbe l’Italia.
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Federico Turrisi 14 Aprile 2020

Se ti dicessi che in un futuro non troppo lontano il vino potrebbe scarseggiare per colpa dei cambiamenti climatici, come la prenderesti? A meno che tu non sia astemio, molto male. Ma in fondo sarebbe una brutta notizia per tutti: il vino, soprattutto in Italia, oltre a essere una delle bevande più amate, rappresenta anche un pezzo della nostra cultura. Il riscaldamento globale rischia di portarcelo via.

I ricercatori dell'Istituto nazionale francese dell'agricoltura (Inrae) hanno calcolato le diverse fasi di sviluppo di 11 dei vitigni più comuni al mondo e hanno poi incrociato le informazioni con uno scenario climatico più caldo. Hanno dunque scoperto che con un innalzamento della temperatura media globale di 2 gradi centigradi sopra i livelli pre-industriali (quella stessa soglia fissata dall'Accordo di Parigi nel 2015) si perderebbe il 56% delle attuali regioni viticole nel mondo rispetto agli anni Settanta. In sostanza, oltre la metà dei vitigni più popolari al mondo scomparirebbe perché verrebbero a mancare le condizioni climatiche adatte alla crescita delle viti.

Secondo le previsioni degli studiosi, il Trebbiano toscano (conosciuto in Francia come Ugni blanc) potrebbe perdere il 76% della superficie attualmente ritenuta adatta alla coltivazione della varietà, il Riesling Renano il 66%, il Cannonau il 31%. Vitigni già sensibili al caldo come il Pinot Nero e lo Chardonnay dovranno trovare il loro habitat più a nord, non tollerando più le temperature troppo elevate. A risentire i danni maggiori saranno paesi come Italia e Spagna, che assisterebbero a una perdita di circa il 65% del loro territorio vinicolo; e si salirebbe a quasi il 90% in caso di un aumento della temperatura globale pari a 4 gradi centigradi. Nuova Zelanda e Stati Uniti guadagnerebbero invece terreni coltivabili, mentre in Francia e Germania la coltivazione dei vigneti si sposterebbe più a nord. Perfino un paese come il Regno Unito diventerebbe adatto a piantare viti.

Insomma, i paesaggi a cui siamo abituati verrebbero stravolti e cambierebbero irrimediabilmente volto. Qual è l'unico modo per contenere la catastrofe? Semplice, lo ripetiamo da sempre: ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo da contenere l'aumento della temperatura del pianeta. L'altra parola chiave è adattamento: per gli agricoltori diventerà una necessità modificare la produzione e trovare varietà di viti più resistenti al caldo.

Fonte | "Diversity buffers winegrowing regions from climate change losses" pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America il 27 gennaio 2020.