Il bambù nero è una particolarissima varietà di bambù che non è nota solo per il colore molto scuro, ma che è caratterizzata da un lunghissimo intervallo tra le fioriture. L'ultima volta fiorì in Giappone nel 1908. Gli esperti e le esperte si aspettano che la prossima fioritura avverrà tra pochissimi anni, prima del 2030.
Ci sono però alcune preoccupazioni. Il bambù nero, infatti, una volta fiorito porta con sé implicazioni ambientali che è impossibile non considerare, dato che impatta fortemente la biodiversità del luogo in cui cresce.
La fioritura del bambù nero in Giappone è un fenomeno biologico affascinante che avviene ciclicamente. Questa specie di bambù, nota scientificamente come Phyllostachys nigra, presenta un ciclo di fioritura piuttosto lungo, che può durare fino a 120 anni.
Durante questo periodo, le canne di bambù crescono, ma raramente producono fiori e semi.
Quando la fioritura inizia, è uno spettacolo unico. Ma allo stesso tempo è rischioso per la biodiversità.
"Prevediamo che il Phyllostachys nigra var. henonis, un bambù monocarpico con un intervallo di fioritura di 120 anni, fiorirà in Giappone nel decennio del 2020": lo afferma la scienza, che ha osservato gli esemplari di bambù nero negli ultimi decenni. L'ultima volta queste piante fiorirono nel 1908. Ma purtroppo non si studiò il vero impatto di questa fioritura.
"Durante l'ultima fioritura nel 1900 non è stata condotta alcuna ricerca sulla rigenerazione di questa specie di bambù, quindi il processo di rigenerazione di questa specie è ancora sconosciuto", spiegano esperti ed esperte. E, avvertono: "Poiché attualmente una vasta area del paese è coperta da popolamenti di questa specie, la morte post-fioritura di questi popolamenti e le conseguenti drammatiche modifiche nella copertura del suolo potrebbero causare gravi problemi sociali e/o ambientali".
Ma quali sono nello specifico questi gravi problemi sociali e ambientali? Gli scienziati hanno provato a ipotizzarli dopo aver osservato la fioritura di un bambù nero in un sito adibito proprio allo studio di questa pianta.
"In base alla nostra osservazione di tre anni, questo bambù sembra essere difficile da rigenerare". Tuttavia, si tratta di "un'idea completamente contraddetta dal fatto che questa specie persiste da lungo tempo in Giappone". Insomma: i dubbi sono diversi.
In particolare, i potenziali rischi riguardano: