Il barbagianni ora è più piccolo e ha cambiato colore a causa del cambiamento climatico, lo studio

Uno studio ha scoperto che i barbagianni si stanno adattando al cambiamento climatico: dove fa più caldo sono diventati più piccoli e di un colore diverso.
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Francesco Castagna 22 Maggio 2024

"Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento", così Charles Darwin teorizzava l'evoluzione delle specie che vivono sul Pianeta Terra. Da tempo gli scienziati stanno osservando come le specie animali (ma anche vegetali) si stiano adattando agli effetti del cambiamento climatico. Tra questi, anche il barbagianni ha cambiato dimensione e colore del piumaggio.

In Italia, l'Università Statale di Milano, in collaborazione con quella di Losanna, ha condotto uno studio su questa specie. Il barbagianni vive quasi in tutto il mondo, ma il clima più caldo ha portato questo animale a variare non solo le proprie abitudini, ma anche l'aspetto. Di solito infatti gli scienziati osservano il comportamento e la fisiologia degli animali, ma in questo caso sono stati in grado di notare che l'anatomia del barbagianni è cambiata nel corso del tempo, una caratteristica che spesso è legata alla termoregolazione.

Per capire se i barbagianni avessero subito nel tempo dei cambiamenti, i ricercatori hanno preso in considerazione 5000 esemplari di barbagianni, conservati nei musei scientifici di tutto il mondo dal 1900 al 2018. Di questi animali sono stati esaminati: la lunghezza delle ali (che è un indicatore della taglia) e del becco (che è la principale appendice del corpo del barbagianni attraverso cui avviene la dispersione del calore). In ultimo, è stato analizzato anche il colore delle piume (solitamente varia dal bianco a rossiccio-marrone scuro) nella zona del ventre, e hanno cercato di capire se ci fossero delle differenze tra diverse aree geografiche.

I risultati hanno mostrato come, nelle zone in cui fa più caldo, i barbagianni hanno cambiato sia colorazione che dimensioni, a differenza delle aree in cui invece la temperatura non ha subito notevoli cambiamenti. Di questo cambiamento però, come segnala l'Università Statale, c'è poco di cui stupirsi. Si tratta infatti di un fenomeno in linea con la regola di Bergmann, principio ecologico per cui a temperature più fredde la massa corporea aumenta: "Gli animali di piccola taglia hanno infatti un rapporto tra superficie e volume maggiore rispetto agli animali più grossi. Questa caratteristica consente di disperdere il calore più velocemente, un chiaro vantaggio per gli organismi che vivono in ambienti caldi".

Cambia anche il colore delle piume del barbagianni, che si è schiarito nelle zone in cui il clima è diventato più caldo e secco, mentre si è scurito nelle aree in cui sono aumentate sia le temperature che le precipitazioni. Secondo i ricercatori, un colore più chiaro faciliterebbe, nel primo caso, la termoregolazione, mentre nel secondo caso, in ambienti caldi e umidi, una colorazione scura previene il barbagianni dagli attacchi dei predatori.

"A differenza delle ricerche precedenti che hanno limitato le analisi sulla variazione fenotipica nel tempo in singole popolazioni, questo studio, combinando informazioni su numerose popolazioni dislocate in diverse aree del mondo soggette a un diverso livello di cambiamento climatico, fornisce una chiara evidenza che le nuove condizioni ambientali e climatiche stanno producendo uno spostamento di diversi caratteri fenotipici legati alla termoregolazione. È probabile quindi che le differenze fenotipiche tra popolazioni di barbagianni tenderanno ad aumentare nei prossimi decenni in risposta all’ulteriore previsto riscaldamento globale e che situazioni simili si stiano verificando in moltissime altre specie in tutto il mondo, conclude Andrea Romano, professore associato presso il dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano e primo firmatario dello studio.

Crediti foto: Alexandre Roulin;

Fonte: Università degli Studi di Milano;