Il cambiamento climatico impatta anche le migrazioni degli uccelli nel Regno Unito: sono sempre di meno

Il Regno Unito era solito ospitare uccelli migratori sulle proprie coste ogni inverno. Oggi questi stessi uccelli sono sempre meno: il cambiamento climatico è la causa di una drastica diminuzione, che non impatta solo il turismo naturalistico, ma che rende le coste più povere dal punto di vista della diversità.
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Sara Polotti 28 Gennaio 2023

Non ci si può girare tanto attorno: il Regno Unito sta assistendo a un rapido declino dei propri uccelli migratori invernali a causa del cambiamento climatico. Le coste inglesi stanno diventando sempre più calde, rendendo difficile per questi uccelli sopravvivere e prosperare.

Non sono quindi solo gli uccelli tipicamente estivi a stare scomparendo (un dato di fatto da molti anni), ma anche quelli che in passato attiravano migliaia di turisti sulle coste per assistere ai loro artistici e incredibili voli, così come quelli che solitamente svernavano in Gran Bretagna, notoriamente meno calda rispetto al continente europeo.

Questo rapido declino degli uccelli invernali nel Regno Unito non è solo triste; è un segnale allarmante dell'impatto del cambiamento climatico sulla vita selvatica.

Prima gli uccelli estivi, ora quelli invernali

Rondoni, rondini, capinere: sono numerose le specie di uccelli che nel tempo hanno subito un rapido declino in termini di numeri. Si tratta di uccelli che tendenzialmente è comune vedere nel Regno Unito in primavera e in estate, e che tuttavia stanno via via scomparendo.

La situazione è nota da tempo, ma i ricercatori sono sempre più allarmati, poiché questo declino a quanto pare sta colpendo anche gli uccelli migratori che solevano sfruttare il clima britannico in autunno e in inverno.

Stormi, oche, anatre e cigni sono sempre meno

Il Regno Unito è noto per attirare numerosi turisti e turiste curiosi di vedere la magia del volo dei grandi stormi di uccelli migratori, che raggiungono le coste proprio nei mesi più freddi dell'anno. Oltre ad essi, anche le oche, le anatre e i cigni si affidano alle spiagge inglesi come luogo di svernamento durante i mesi più rigidi, così come l'averla cenerina, l'allodola e lo zigolo della Lapponia. Tuttavia, con le temperature costiere in aumento, questi uccelli stanno trovando sempre meno cibo disponibile e hanno difficoltà a sopravvivere.

Ne ha scritto recentemente David Campbell nella rivista Birdwatch: in un articolo intitolato "The disappearing", "La scomparsa", lo studioso riporta come gli uccelli migratori che svernano nel Regno Unito (arrivando da Nord e da Est, come per esempio dalla Siberia) stiano scomparendo.

Cosa c'entra il cambiamento climatico?

Oltre a rendere troppo caldo l'ambiente per uccelli che tendenzialmente vivono in zone fredde (svernando in Inghilterra proprio perché il clima non è mai eccessivamente caldo), il cambiamento climatico sta anche causando una riduzione della copertura vegetale lungo le coste, che è essenziale per questi uccelli come luogo di riposo e nidificazione. Inoltre, le ondate di calore e le tempeste estive stanno causando danni alle colonie di uccelli lungo le coste, riducendo ulteriormente la loro popolazione.

I ricercatori a questo proposito hanno registrato una diminuzione del 75% nella popolazione degli uccelli invernali nel Regno Unito negli ultimi 30 anni. Un dato allarmante e preoccupante per la conservazione degli uccelli e per l'ecosistema costiero in generale.

Per proteggere questi uccelli e preservare la loro popolazione, è importante che il Regno Unito (insieme a tutti gli altri Paesi) continui a lavorare per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, è essenziale che si continui a sostenere i programmi di conservazione degli uccelli (invernali e non) promuovendo pratiche sostenibili lungo le coste inglesi. È cruciale che si agisca in modo tempestivo per proteggere questi uccelli e preservare la loro popolazione a lungo termine.