
Un cellulare, un minuto, un film. Sono queste le tre regole della 15esima edizione del Mobile Film Festival che quest'anno dedica la manifestazione al tema cruciale del cambiamento climatico. Tant'è che tra i partner, oltre a YouTube Creators for Change, ci sono perfino le Nazioni Unite con l' agenzia specializzata in cambiamenti climatici (Unfccc). La sfida lanciata dal festival ai registi di tutto il mondo è questa: riesci a raccontare in maniera efficace un argomento così complesso girando un cortometraggio della durata di un minuto con lo smartphone? Impresa impossibile, dirai. E invece la giuria ha esaminato oltre 800 film, girati da video maker provenienti da 91 paesi. Di questi ne ha selezionati 50 che prenderanno parte il prossimo 3 dicembre alla finalissima di Parigi. E solo allora avremo un vincitore.
Di che cosa parlano questi brevissimi film? Si va dal riciclo dei rifiuti alla scarsità d'acqua, dalla deforestazione all'attivismo giovanile. Tra i 50 finalisti ci sono anche due italiani. Uno è il torinese Kristian Xipolias che è entrato in finale con il corto "Ruina" ambientato in un futuro ipotetico dove non ci saranno più risorse e i pochi superstiti si giocano a duello l'ultima goccia d'acqua. L'altra regista è Francesca Perpetuini, di Teramo, che è stata selezionata dalla giuria per il suo "Climate Overpop Change", un cortometraggio che racconta gli effetti devastanti della sovrappopolazione mondiale in maniera creativa, sfruttando lo schermo dello smartphone come mezzo visivo. La comunicazione, anche e soprattutto quella artistica, gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro un problema globale come la crisi climatica. Dunque, che vinca il migliore.