Il castagno americano è in pericolo: come la scienza sta aiutando un albero da frutto importantissimo

Il castagno americano non è solo una pianta importantissima per il suo legno resistente, assai utilizzo nella costruzione di mobili ed edifici: ha rappresentato per decenni l’albero da frutto più importante degli Usa. Eppure è in grave rischio e la scienza sta mettendo in campo varie tecniche innovative per salvarlo. Tra cui l’ingegneria genetica.
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Kevin Ben Alì Zinati 31 Ottobre 2024

Determinante, cruciale eppure in grave, gravissimo pericolo. La scienza sta lottando contro quello che sembra il destino del castagno americano (Castanea dentata), uno degli alberi da frutto più importante degli Stati Uniti.

Noto per la sua crescita rapida, il legno resistente e appunto i suoi prelibatissimi frutti, il castagno americano ha avuto un ruolo di spicco sia ecologicamente che economicamente per il Nord America e di riflesso per il resto del paese.

Oggi però si trova in pericolo. Il castagno americano è sotto attacco da parte di malattie devastanti che ne hanno ridotto drasticamente la popolazione e per provare a salvarlo, vari gruppi di scienziati stanno tentando varie tecniche innovative.

Tra queste, una aorta di “resurrezione” attraverso l’ingegneria genetica.

Castagno americano: caratteristiche e impiego

Il castagno americano è un maestoso albero originario del Nord America che può raggiungere anche i 30 metri di altezza. Ha riscosso notevole successo negli anni grazie alla grande varietà di utilizzi a cui si è prestato il suo legno, leggero ed estremamente resistente.

Il legame prodotto dal Castanea dentata è stati utilizzato per la costruzioni di mobili così come di edifici e altre strutture nel settore dell’edilizia. La sua vera notorietà, tuttavia, è legata ai suoi frutti, che hanno rappresentato una fonte alimentare fondamentale per l’uomo così come per varie specie animali.

Non solo: l’importanza del castagno americano va anche misurata dal punto di vita ecologico. Questi alberi, infatti, sono stati l’habitat ideale per numerose specie animali e fornendo nutrimenti e riparo, contribuivano in maniera importante al buono stato dell’ecosistema.

La loro graduale scomparsa ha inevitabilmente comportato un impatto significativo sugli ecosistemi forestali e sulla composizione delle specie e la struttura delle foreste.

Perché il castagno americano è in pericolo

Su tutto, in questi decenni il castagno americano ha patito la presenza di un fungo chiamato Cryphonectria parasitica. Introdotto accidentalmente dall’Asia all'inizio del XX secolo e responsabile della distruzione di milioni di alberi in pochi decenni, questo fungo agisce infettando la corteccia degli alberi fino a causare lesioni che bloccano in maniera fatale l’arrivo di nutrienti e acqua attraverso le radici.

Una volta contratto, la sorte dell'albero che convive con questo fungo è purtroppo segnata.

Altrettanto grave e pesante è stata però anche l’invasione della cosiddetta “malattia dell’inchiostro” causata dal patogeno del suolo Phytophthora cinnamomi.

Si tratta di una patologia poco nota ma assai grave, in grado di attaccare le radici degli alberi e comprometterne la capacità di assorbire acqua e nutrienti. La sua rapida ha dato un contributo sfortunatamente grande al declino del castagno americano soprattutto nelle regioni meridionali degli Stati Uniti.

Come verrà salvato?

Tra le varie strategie che la scienza sta adottando per salvare il castagno americano, la più promettenti come ti accennavo è quella dell'ingegneria genetica.

Alcuni scienziati per esempio, sono riusciti a sviluppare una varietà di castagno americano geneticamente modificato, ribattezzato Darling 58. Si tratta, in sostanza, di un esemplare costituito con un gene del grano che permette alla pianta di sviluppare un enzima capace di degradare l’acido ossalico prodotto dal Cryphonectria parasitica e proteggerla dunque dalla sua azione.

Un’altra parte della scienza sta lavorando su programmi di incrocio tradizionale. Programmi, insomma, che mirano a incrociare esemplari di castagni americani con altre varietà più resistenti, come il castagno cinese. L’obiettivo è comunque il medesimo: creare ibridi capaci di difendersi in maniera efficace alle malattie.