Il climatologo Mercalli a Ohga: “Ci saranno altri cicloni come quello dell’Emilia Romagna, questo non era prevedibile”

Continua l’emergenza in Emilia-Romagna, come segnalato dai servizi di allerta meteo Arpa. Ma è possibile prevedere questi fenomeni in futuro? Lo abbiamo chiesto al meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli.
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Francesco Castagna 26 Maggio 2023
Intervista a Prof. Luca Mercalli Meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico

"Nelle prime ore della giornata del 27 maggio sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti, con possibili effetti e danni associati, più probabili sulle zone di pianura", questo è quanto emerge dal comunicato del servizio allerta meteo della Regione Emilia-Romagna.

Arpae Emilia-Romagna
Arpae Emilia–Romagna

Anche se la tendenza relativa alle successive 48 ore è indicata in attenuazione, i tecnici pongono l'attenzione su due fenomeni:

  • Una "criticità idraulica rossa" nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, a causa della difficoltà di smaltire le acque esondate dai corsi d'acqua, "che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato ancora da livelli idrici elevati, anche in considerazione dei possibili temporali previsti"
  • Una permanenza delle condizioni di saturazione dei suoli "favorevoli all'aggravamento dei dissesti di versante" che si sono innescati nelle ultime settimane lungo le zone montane e collinari centro- orientali

L'Italia nelle ultime settimane è stata interessata da un fenomeno naturale che però per il nostro clima risulta essere un'anomalia: il ciclone Minerva, che ha causato alluvioni, danni e ha messo  a rischio la tenuta degli argini.

Abbiamo contattato il meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli per avere un quadro generale della situazione.

Professor Mercalli, in Emilia-Romagna è possibile che si verifichi nuovamente un episodio del genere?

Nel breve termine, come tutte le previsioni di dettaglio, si arriva a prevedere al limite fino a dieci giorni. La dimostrazione l'abbiamo avuta dal fatto che, in Romagna, uno dei motivi per cui ci sono stati dei danni è l'aver avuto due eventi estremi in 15 giorni. La prima alluvione è stata quella del 2 di maggio, la seconda quella del 17.

Si può fare una previsione di dettaglio solitamente due o tre giorni prima. Nessuno è in grado di dire se fra tre mesi ne avverrà un'altra. Le previsioni di dettaglio che possono dare un'allerta sul territorio si possono vedere due o tre giorni prima.

A livello statistico per il futuro è certamente prevedibile che alluvioni di questo tipo si ripresenteranno. Questo si sa, è nella statistica degli eventi estremi. Il clima globale sta peggiorando, si sta estremizzando a causa dell'aumento di temperatura globale, quindi più farà caldo e più i fenomeni intensi si amplificano.

Si è parlato del Ciclone Minerva intrappolato sugli Appennini, ci spiega come funzionano?

Quando parliamo di "ciclone", usiamo una terminologia meteorologica che non ha nulla di catastrofico. Tutte le basse pressioni in terminologia tecnica si chiamano "cicloni". Le alte pressioni sono invece quelli che indichiamo come "anti cicloni". La parola ciclone non deve mettere in allarme. Un conto è parlare di ciclone tropicale, per cui in quel caso siamo in presenza degli uragani, che però sul Mediterraneo non si formano.

Il ciclone Minerva è sicuramente molto intenso, ribattezzato dai servizi meteorologici del Mediterraneo con questo nome, poiché hanno già da qualche anno una procedura per cui tutte le grosse perturbazioni ricevono un nome.

Il fatto che abbia raffreddato il mare è positivo o negativo? 

Non sono i cicloni a raffreddare il mare. Tutto dipende dal riscaldamento delle acque, che sui mari tendono a essere più calde in superficie e più fredde in profondità, durante il periodo estivo. Un episodio di questo genere, avendo dei venti molto violenti, ha causato anche diverse mareggiate che hanno rimescolato le acque marine, portando a un raffreddamento della superficie. Tutto ciò comunque è assolutamente temporaneo, appena arriverà il caldo noi vedremo nuovamente il mare riscaldarsi, come ha fatto in altre occasioni.

Professor Mercalli, quello di Brescia è un fenomeno particolare, soprattuto per l'acqua che è piovuta negli ultimi giorni. Ci sono dei fattori per cui le concentrazioni sono così elevate?

Distinguiamo intanto il fenomeno di Brescia da quello dell'Emilia-Romagna, che è stato veramente un fenomeno eccezionale di portata grandiosa, perché ha interessato 7mila km quadrati di territorio, due volte la Valle d'Aosta come estensione.

A Brescia stiamo parlando di un temporale su un'area limitata, è molto più frequente che capiti un evento del genere più o meno ogni anno sul territorio italiano. Certamente non è stato trascurabile come quantità, perché siamo nell'ordine dei 70 millimetri di acqua nel giro di due ore, quindi è inevitabile che con queste quantità si creino degli allagamenti.

È una classica "urban flood", cioè un'alluvione urbana. Un temporale di queste dimensioni se fosse capitato su un'area non abitata non ce ne saremmo neanche accorti. Purtroppo, capitando su un'area densamente popolata, crea molti disagi. Tutto ciò però è di breve durata, perché al di là di qualche muraglione caduto nell'hinterland di Brescia, verso la zona pre-alpina, sulla città passato il caos del traffico nel giro di un paio di ore la situazione si è risolta. È quindi sicuramente un fenomeno intenso, che capita ogni anno in un territorio differente, però è più comune che capiti.

Era prevedibile?

Che ci fosse una previsione di piogge intense questo è vero. Era prevedibile che ci fossero dei fenomeni particolarmente intensi, ma come sempre il temporale non è mai prevedibile nel punto esatto. Anche a Torino è avvenuto ieri un grosso temporale, un altro delle stesse proporzioni è capitato ad Asti. Ieri quindi c'è stato un fiorire di questi eventi sul territorio del Nord Ovest.