Il CNR ha scoperto che i ghiacciai dell’Himalaya si raffreddano con il riscaldamento climatico

Un nuovo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dell’Istituto di Scienze Polari (ISP) ha scoperto che i ghiacciai delle montagne attiverebbero un sistema di auto-protezione contro gli effetti dei cambiamenti climatici.
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Francesco Castagna 11 Dicembre 2023
Intervista a Nicolas Guyennon Co-primo autore e corrisponding author della ricerca del CNR

Per anni la scienza ha sostenuto la tesi per cui gli effetti del cambiamento climatico, dovuti al riscaldamento globale causato dall'uomo, influissero anche sui ghiacciai delle montagne, riducendoli notevolmente. Di fatto questi studi avevano ragione poiché, per esempio, si è notato come le masse di ghiaccio presenti sulle montagne del territorio italiano fossero negli anni sempre più piccole. In occasione della Giornata internazionale della montagna 2023, pubblichiamo un nuovo studio, condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall'Istituto di Scienze Polari (ISP), ha dimostrato come in alcune situazioni i ghiacciai, invece di subire gli effetti del cambiamento climatico, attivino un meccanismo di auto-protezione.

Si tratta di un fenomeno mai scoperto finora, da quel che emerge da un comunicato del CNR, "l'aumento delle temperature globali ha portato i ghiacciai dell'Himalaya a raffreddare sempre più l'aria a contatto con la superficie ghiacciata, mitigando a livello locale le temperature. Lo studio, realizzato in collaborazione con l'Institute of Science and Technology Austria, è stato appena pubblicato su Nature Geoscience e spiega come tale raffreddamento, riscontrato in tutta la catena himalayana, potrebbe preservare il permafrost e gli ecosistemi d’alta quota".

Vista Piramide (Mt Everest, Nepal) - Crediti: Franco Salerno, Cnr-Isp
Vista Piramide (Mt Everest, Nepal) – Crediti: Franco Salerno, Cnr–Isp

In questo caso quindi, rispetto ai ghiacciai che si trovano con il rischio di poter scomparire, quelli presenti sulla catena dell'Himalaya vanno in controtendenza. Le medie della temperatura quindi, invece di alzarsi, sorprendentemente sono rimaste stabili e, addirittura, quelle estive sono in decrescita. Per condurre questo studio, i ricercatori si sono avvalsi dei dati meteorologici che la stazione climatica del Laboratorio-Osservatorio Internazionale PiramideEv-K2-Minoprio, situata a 5050 m di altitudine sulle pendici meridionali del Monte Everest, ha registrato per tre decenni. Si tratta attualmente della più lunga serie climatica in alta quota esistente al mondo.

Per capire meglio quali potrebbero essere gli scenari derivanti da tale studio abbiamo intervistato Nicolas Guyennon, co-primo autore e corrisponding author della ricerca.

Guyennon, attualmente questo fenomeno di raffreddamento è stato riscontrato in altre parti del mondo? O questo è l'unico caso?

Al momento abbiamo evidenza di un solo caso del genere ed è quello che abbiamo riportato nella nostra ricerca. Per il momento è un fenomeno che siamo riusciti a osservare solo in quest'area, quindi nella catena dell'Himalaya.

Accade per delle caratteristiche particolari di quell'area?

Abbiamo intuito che è probabile che in parte dipenda dal monsone presente nell'area, per ora sappiamo che il fenomeno è caratteristico quindi di un ambiente monsonico. Questo probabilmente è un meccanismo che potrebbe cambiare alcune conoscenze scientifiche, poiché alcune caratteristiche del fenomeno invece potrebbero accadere anche in altre aree del mondo. Non sappiamo ancora bene quali siano le caratteristiche specifiche che dovrebbe avere il territorio affinché si presenti un fenomeno del genere.

Il fatto che i ghiacciai riescano ad "auto-proteggersi" avrà effetti sugli ambienti circostanti?

Si, questo avverrà in un luogo che noi chiamiamo "peri-glaciale", intorno ai ghiacci ci aspettiamo un impatto maggiore. In questa zona è situata anche la stazione che ha misurato per trent'anni i dati sulla temperatura dei ghiacciai, che abbiamo studiato. In quell'area le temperature si sono raffreddate di quasi un grado negli ultimi 25 anni.

Quale saranno i prossimi sviluppi possibili? 

Stiamo lavorando anche con altri esperti in tutto il mondo per capire meglio la situazione di questi ghiacciai. C'è già un'anomalia simile che è quella dei ghiacciai del "Karakorum", che stanno resistendo ai cambiamenti climatici. Dobbiamo capire se ci sono delle cose in comune.

Fonte| CNR;