fashion renting

Il fashion renting è l’antidoto al fast fashion? Invece di acquistarli, puoi noleggiare i capi firmati

Noleggiare abiti (da cerimonia ma non solo) è una delle ultime frontiere della moda. Dovrebbe essere più sostenibile economicamente ed ecologicamente, ma di cosa si tratta e come funziona?
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Sara Polotti 15 Dicembre 2022

Automobili, motorini, biciclette, pattini, scarpe da bowling. Ma anche abiti e accessori: la pratica del noleggio non riguarda più i classici servizi, ma ha finalmente scavallato i confini per arrivare anche al settore moda, con la promessa di rendere più sostenibile l'amore per i capi firmati combattendo allo stesso tempo il fast fashion.

Cos'è il fashion renting

Il fashion renting o fashion rental altro non è, infatti, che un servizio che permette di noleggiare a tempo vestiti, accessori e capi d'abbigliamento che altrimenti non ci si potrebbe permettere o che si utilizzerebbero solo per un'occasione, finendo poi a prendere polvere nel fondo dell'armadio (leggasi: "spreco"). Insomma: stop all'usa e getta, via libera al riuso circolare che rende la moda democratica.

Perché è una soluzione intelligente

Pensandoci attentamente, l'idea di base è piuttosto intelligente. Spesso chi acquista fast fashion non lo fa solo per compulsività, ma soprattutto perché i prezzi sono accessibili a tutte le tasche, anche quando non ci si può permettere capi di maggiore qualità. Il noleggio permette, invece, di rendere alla portata di tutti l'abbigliamento più costoso, soprattutto nel caso di occasioni particolari.

Allo stesso tempo, si tratta di una modalità diversa dal solito per praticare ogni giorno il minimalismo sostenibile, evitando di accumulare capi e accessori che tendenzialmente non si usano. Il fashion renting, infatti, non riguarda (solitamente) i capi quotidiani, ma quelli meno abituali, più stravaganti e occasionali.

Di contro, chiaramente, ci sono le spedizioni: come sempre quando si tratta di servizi e commercio online, ordinare indiscriminatamente rappresenta un potenziale spreco, poiché i trasporti hanno sempre un costo in termini ecologici.

Secondo Allied Market Research, nel 2023 il fashion rental varrà 1,9 miliardi di dollari.

Come funziona?

Ma come funziona dunque il fashion renting?

Si tratta di un vero e proprio servizio di noleggio di capi d'abbigliamento: si ordinano, si ricevono e si restituiscono dopo un lasso di tempo prestabilito, con la possibilità di assicurare gli abiti contro danni accidentali o altre situazioni spiacevoli. Per quanto riguarda la restituzione, dipende da sito a sito. Per esempio, alcune aziende includono nel pacco anche l'etichetta di spedizione per il ritorno. Basterà dunque incollare quella sopra alla scatola per restituire via posta il capo noleggiato.

Tra i siti più utilizzati (oltre a Hurr e Selfridges Rental, che però spediscono solo in UK, così come On Rotation) c'è la startup milanese DressYouCan, che consente per esempio di noleggiare abiti da cerimonia e da sposa a una frazione del prezzo di vendita, evitando così di acquistare un abito per le nozze spendendo cifre esorbitanti e lasciandolo poi nell'armadio. Di fondo, l'idea è dare la possibilità a tutti di avere capi di qualità, spendendo poco e praticando l'economia circolare.

Anche perché i capi che le persone possono noleggiare e indossare per pochi giorni sono tanti e sfaccettati, e non solo da cerimonia solenne: vannoda quelli da cocktail a quelli per un colloquio di lavoro, dalle borse firmate alle scarpe eleganti.