
Foglie verdi, fiori bianchi e frutti rossi: ecco come si presenta la pianta del corbezzolo, o Arbutus unedo, un piccolo albero che può arrivare anche a un'altezza di 10 metri appartenente alla famiglia delle Ericaceae. Lo si conosce anche con il nome di àlbatro o rossello, e costituisce un importante elemento della macchia mediterranea. Originaria delle regioni mediterranee, questa pianta sempreverde è diffusa in aree come l'Europa meridionale, il Nord Africa e parte dell'Asia occidentale. Sopporta bene il vento, tanto che le brezze marine tipiche dei litorali mediterranei arrivano anche a fargli assumere delle caratteristiche forme contorte e piegate.
Con i suoi colori il corbezzolo non poteva che essere la pianta più rappresentativa del nostro Paese, un simbolo del Tricolore, tanto da essere conosciuto anche come la pianta di Garibaldi. È infatti nell’Ottocento, durante il Risorgimento, che il corbezzolo viene considerato simbolo dell’Italia: non a caso, anche Giovanni Pascoli dedicò a questa pianta l’ode Al corbezzolo. Ma anche se non ti interessi di poesia, probabilmente conosci il termine per la diffusa e garbata esclamazione "Corbezzoli!”, usata generalmente per manifestare stupore o meraviglia.
I fiori del corbezzolo sono delle piccole campanelle raggruppate tra loro di colore bianco, mentre i frutti sono delle bacche di colore rosso acceso che maturano dopo la fioritura e sono anche commestibili (anche se poco diffusi in questo senso: più conosciuto e amato è il miele derivante da questa pianta). Le foglie verdi del corbezzolo hanno invece molte proprietà officinali.
Se stai pensando di coltivarlo, devi considerare che il momento ideale per piantare il corbezzolo dipende dalle condizioni climatiche della tua zona. In generale, la primavera e l'autunno sono stagioni favorevoli per la piantumazione. Il corbezzolo prospera infatti in climi mediterranei e temperati. Essendo una pianta che si riproduce facilmente sia per seme che per talea, puoi piantare i semi verso la fine dell’inverno (in terriccio sempre umido collocando il vaso in un luogo ricco di luce e riparato), mentre le talee andranno moltiplicate in inverno e trapiantate in terra compiuti i due anni.
È resistente al freddo, ma è preferibile evitare temperature estreme. In climi più freddi, la coltivazione in vaso con la possibilità di spostare la pianta all'interno durante i mesi più freddi potrebbe essere una scelta praticabile.
Ricorda poi che questa pianta predilige terreni ben drenati e leggermente acidi. Assicurati che il suolo sia ricco di sostanza organica per favorire una crescita sana.
Il corbezzolo è una pianta a crescita lenta e potresti già averlo intuito quando ti ho parlato della riproduzione tramite talea.
Dalla semina o dalla piantumazione di giovani piante, un esemplare può richiedere diversi anni prima di raggiungere le dimensioni mature. La pazienza è la chiave quando si coltiva il corbezzolo.
Il corbezzolo è noto per la sua resistenza alla siccità una volta stabilito. Tuttavia, durante i primi anni di crescita, è importante mantenerlo ben idratato innaffiandolo regolarmente, specialmente durante periodi di siccità e quindi di calore intenso. Non richiede invece una concimazione intensiva: applica un concime equilibrato in primavera per fornire nutrienti sufficienti per la crescita.
Per quanto riguarda la potatura, può essere necessaria per controllare la forma della pianta e rimuovere eventuali rami danneggiati o malati. Effettua le potature in primavera, dopo la fioritura, e otterrai risultati davvero soddisfacenti.
Infine, un accenno ai fiori del corbezzolo: i famosi corbezzoli maturano in autunno e possono essere raccolti quando hanno raggiunto il colore rosso-arancio. Sono commestibili e possono essere consumati freschi o utilizzati nella preparazione di marmellate e dolci.
(Scritto da Gaia Cortese il 10 marzo 2019;
modificato da Sara Polotti il 4 gennaio 2023)