
Conosciuto come frustingo in provincia di Ascoli, come fristingo nella provincia di Fermo, a Macerata questo dolce tipico natalizio, per creare un po' di confusione, viene chiamato frostengo. Quello che è certo è che si tratta di un dolce molto antico, le cui origini risalgono addirittura a più di duemila anni fa, all’epoca degli antichi Etruschi.
Un dolce consumato soprattutto nel periodo natalizio, che anche gli Antichi Romani apprezzavano per la bontà, tant’è che il nome attuale (con tutte le variazioni dialettali possibili) deriva dal latino frustum che tradotto significa "pezzetto" o "tozzo", forse per l’aspetto che prende il dolce una volta cucinato.
Ad ogni modo, la ricetta del frustingo è molto gustosa e soprattutto sana, perché gli ingredienti utilizzati sono ricchi di proprietà nutritive: dai fichi secchi ricchi di fibre alimentari e che per questo aiutano le funzioni dell’intestino, alle mandorle ricche di calcio e potassio, ma anche di vitamina E.
Per iniziare, prendi i fichi secchi, tagliali a pezzi e falli bollire in acqua perché diventi più morbidi. Nel frattempo, lascia in ammollo l’uva passa per almeno un'ora, poi scolala e asciugala. Scola dall’acqua anche i fichi e mescolali, ancora caldi, con l’uvetta.
A questo punto unisci ai fichi e all'uva la farina setacciata, lo zucchero, i canditi tritati finemente, il cacao. le noci e le mandorle tritate. Sempre mescolando con le mani tutti gli ingredienti, aggiungi l'olio, il caffé, il rhum e il vino cotto.
Il tutto deve essere messo nel forno già caldo alla temperatura di 200°C circa per circa 30 minuti. Il tuo frustingo sarà cotto quando avrà una colorazione tendente al bruno-dorato. Guarnisci con frutta secca e canditi a piacere e portalo in tavola freddo.