Il giovane biologo che ha ricostruito lo scheletro di un capodoglio dedicando l’opera all’amico scomparso

Un capodoglio impigliato in una rete e con lo stomaco pieno di plastica muore dopo essersi arenato poco distante dalla costa di Capo Milazzo. Carmelo, un giovane biologo, ha ricostruito tutto lo scheletro dell’animale per sensibilizzare la comunità di Milazzo e ha dedicato l’opera a Siso, il suo amico scomparso.
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Sara Del Dot 23 Ottobre 2019

Nel giugno del 2017, poco distante dalla costa di Capo Milazzo, un capodoglio con la coda impigliata in una grossa rete illegale si arena e, nonostante i soccorsi, muore dopo pochi giorni. Carmelo, giovane biologo, decide di raccogliere il corpo del cetaceo e rimetterne insieme le ossa per poi esporlo e offrire uno spunto di riflessione a tutta la comunità di Milazzo.

Ad aiutarlo c’è il suo amico Francesco, detto Siso. Poco prima delle ultime operazioni, Francesco rimane vittima di un tragico incidente e perde la vita. Carmelo decide comunque di portare a termine il loro progetto e conclude l’opera di restauro dello scheletro del capodoglio ora esposto, assieme alla rete che l’ha ucciso e alle plastiche ritrovate nel suo stomaco, all’interno del nuovo Museo del Mare di Milazzo.

Carmelo ha scelto di dare all’enorme cetaceo proprio il nome con cui chiamava il suo caro amico, Siso. Per imprimere il ricordo di Francesco nel loro lavoro, nella città di Milazzo e soprattutto nel mare che tanto amava.