Il governo britannico e la stretta sul diritto di sciopero: ecco cosa succede per gli ambientalisti

Il governo britannico ha intenzione di limitare il diritto di sciopero dei lavoratori pubblici e di affidare più poteri alla polizia per reprimere le proteste degli ambientalisti. Ecco cosa succede.
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Francesco Castagna 20 Gennaio 2023

Non è bastato l'annuncio degli attivisti inglesi di Extinction Rebellion, che avevano annunciato lo stop alle azioni di disobbedienza civile non violenta, pensando così di ottenere maggiori risultati e un dialogo migliore con le istituzioni. No, per il governo di Rishi Sunak non è abbastanza. Così, a nemmeno un mese dalla svolta degli XR, il primo ministro UK ha deciso che invece di ascoltare le proteste ambientaliste darà maggior credito a chi è preoccupato per un calo della sicurezza.

Con un emendamento al disegno di legge sull’ordine pubblico le forze dell'ordine avrebbero più poteri e più possibilità di reprimere manifestazioni di questo tipo. Ma cosa sta succedendo nel Regno Unito? Si è aperta una grande discussione su un disegno di legge presentato dal Ministro per le imprese, l'energia e la strategia industriale, Grant Shapps: l'Anti-strike bill.

La proposta ha acceso subito un dibattito tra conservatori e laburisti. Una volta approvata, la legge fisserà i livelli minimi di servizio per alcune categorie di lavoratori del servizio pubblico: vigili del fuoco, le ambulanze e i servizi di trasporto, incluso quello ferroviario. Ma non solo, il provvedimento varrà anche per la sanità, l'istruzione, la sicurezza delle frontiere e i lavoratori di aziende nel campo dello smantellamento del nucleare.

Il testo modificherebbe il Trade Union and Labour Relations (Consolidation) Act del 1992, per fare in modo che il Partito Conservatore rispetti gli impegni presi in campagna elettorale nel 2019. Così la "legge del 1992" cambierebbe in questo modo:

  • verrebbe limitata la protezione dei sindacati da azioni legali in caso di scioperi relativi a determinati servizi e la protezione automatica dei dipendenti da licenziamenti ingiusti "laddove siano stati previsti livelli minimi di servizio (LMS)". Inoltre, i datori di lavoro potranno emettere avvisi di lavoro con il fine di richiedere che vengano rispettati i livelli minimi di servizio

Sul versante delle proteste dei gruppi ambientalisti invece, il governo, come ti ho anticipato, ha presentato un emendamento all'ultima ora in cui sostanzialmente viene cambiata la definizione di "gravi disordini", dando ai poliziotti il potere di fermare le proteste qualora sospettino eventuali disordini. Il testo prevede una serie di cambiamenti per le forze dell'ordine, nello specifico:

  • non dovrà aspettare che si verifichino disordini e potrà bloccare le proteste prima che scoppi il caos
  • non dovrà trattare una serie di proteste dello stesso gruppo come incidenti a sé stanti, ma potrà considerare il loro impatto complessivo
  • potrà prendere in considerazione campagne di lunga durata progettate per provocare disordini ripetuti per un periodo di giorni o settimane

"Non possiamo permettere che le proteste di una piccola minoranza disturbino la vita dei cittadini. Non è accettabile e vi porremo fine",  ha commentato il Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak.

Il 19 gennaio il Trades Union Congress, la confederazione che unisce 58 sindacati del Regno Unito, ha pubblicato un video in cui Paul Nowak (Segretario Generale TUC) spiega i motivi per cui il sindacato si oppone a una legge che ritiene ingiusta e antidemocratica. "Significa che un lavoratore che vota per lo sciopero in un'azione sindacale legittima potrebbe essere costretto a lavorare dal proprio datore di lavoro", ha spiegato Nowak.

A manifestare il proprio dissenso anche e soprattutto gli ambientalisti, gruppi come Just Stop Oil o Extinction Rebellion UK, che saranno in piazza insieme ai sindacati il 1 febbraio per una grande manifestazione contro la misura.