Il Governo ha presentato una proposta di legge contro le azioni dei movimenti ambientalisti

Non funziona il dialogo tra gli attivisti ambientalisti e il Governo italiano, che continua a inasprire le pene per chi prende parte ad azioni di disobbedienza civile.
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Francesco Castagna 6 Aprile 2023

Lo avevano detto e lo hanno fatto. A Novembre 2022 era stata presentata dalla Lega una proposta di legge che inasprisce le pene per tutti gli attivisti ambientalisti che si rendono partecipi di azioni di disobbedienza civile.

Il riferimento è chiaro e porta subito il grande pubblico ai gruppi di Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Just Stop Oil (di cui si fa riferimento nel testo in esame, dopo l'azione della zuppa sul quadro "I Girasoli" di Van Gogh in Gran Bretagna).

Non bastano quindi i processi nei confronti delle persone che hanno gettato vernice lavabile su quadri o monumenti. Ora, in Commissione Giustizia del Senato, si discuterà dell'introduzione di un nuovo reato e della possibilità di arrestare in flagranza in caso di "imbrattamento". Ma quale reato si tratta?

Come si apprende dalle agenzie, il disegno di legge prevede "l'inasprimento delle pene per chi imbratta beni culturali e inserisce tra le fattispecie di reato per le quali è previsto l'arresto facoltativo in flagranza anche i reati di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici".

Borghi si è confrontato in un'intervista radio con un'attivista di Ultima Generazione, Maria Letizia Ruello. Nel confronto il senatore della Lega ha spiegato di voler mandare in carcere chi danneggia le opere d'arte e i beni artistici, per Borghi è importante far capire che questo non è il modo di procedere per manifestare e che quindi siccome le leggi presenti non sono sufficienti bisogna intervenire perché, citandolo, "se costui sapesse la pena a cui andrebbe incontro non lo farebbe".

Ruello di Ultima Generazione ha risposto al senatore leghista, spiegando a lui e agli ascoltatori che "non si devono spendere i soldi degli italiani per finanziare le compagnie fossili. Noi saremo pronti ad andare in galera perché è comunque poca cosa rispetto a quello che ci attende in futuro". E al consenso o meno degli italiani su queste azioni ha risposto che i maggiori attivisti e personaggi della storia non erano visti di buon occhio.

Di fatto gli attivisti di Ultima Generazione e degli altri gruppi ambientalisti sono già a conoscenza del rischio cui si espongono. A dimostrarlo è il fatto che, nonostante le decine di cause in corso, gli attivisti continuano a condurre senza paura le loro azioni.

Borghi poi nella medesima intervista si è detto favorevole a qualsiasi tipo di dialogo, ma non con queste modalità. Tavolo che però,  come segnala Ruella, viene chiesto a gran voce da tempo dagli attivisti di Ultima Generazione, ma non viene mai organizzato.

La legge attuale

Sul quadro normativo poi, l'art. 733 del Codice Penale recita "Chiunque distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o un'altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale, con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda non inferiore a euro 2.065″.

Già nel 2017 in Italia il governo Gentiloni, con il Ministro Franceschini, aveva presentato una riforma dei reati contro il patrimonio culturale. Il testo era stato approvato alla Camera, ma non aveva concluso l'iter parlamentare.

Nel 2022 poi è entrato il ministro Franceschini insieme al ministro Orlando ha introdotto nuove fattispecie di reato contro il patrimonio culturale, che puniscono la distruzione, la dispersione, il deterioramento, il deturpamento, l’imbrattamento e l’uso illecito di beni culturali o paesaggistici.