
Di fronte ai cambiamenti climatici le specie animali (e quelle vegetali) hanno tre alternative: adattarsi, spostarsi oppure estinguersi. Il caso del gruccione (nome scientifico Merops apiaster) è molto interessante. Questo variopinto uccello appartenente alla famiglia dei Meropidi, molto diffuso nell'Europa meridionale, che da sempre affascina ornitologi e birdwatchers, sta infatti cominciando a nidificare a quote sempre più elevate, anche ben oltre i 1.200 metri di altitudine, come risposta all'aumento delle temperature medie.
Non solo. Il gruccione si sta spostando sempre più a nord, facendo la sua comparsa in Paesi, come Svizzera, Germania, Repubblica Ceca e Polonia, in cui era pressoché assente. Il tutto conservando comunque un trend positivo della popolazione anche nelle regioni più a sud. In sostanza, negli ultimi anni l'areale di distribuzione del gruccione si è espanso grazie proprio al riscaldamento globale. Un fenomeno che ha attirato l'attenzione dei ricercatori ed è finito al centro di un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Ornitology. Sono aumentate cioè le zone che presentano le condizioni climatiche adatte per il gruccione a trovare cibo (si nutre per lo più di insetti) e a riprodursi.
Detta così, potrebbe sembrare quasi una bella notizia. In realtà non lo è. Perchè per una specie che viene favorita ce ne sono altre che soffrono a causa del cambiamento climatico. A fare le spese, per esempio, c'è un altro uccello come la pernice bianca (Lagopus muta), che sta attraversando una drammatica fase di declino sull'arco alpino. Considerata fino a pochi anni fa in buono stato di conservazione, questa specie è stata classificata come "vulnerabile" nella Lista rossa italiana ed europea.
Fonte | "An iconic messenger of climate change? Predicting the range dynamics of the European Bee-eater (Merops apiaster)" pubblicato su Journal of Ornitology il 18 marzo 2021.