Il lago Bajkal, una vera capsula del tempo messa in pericolo da inquinamento e bracconaggio

Si trova in Siberia, al confine con la Mongolia, ed è il più antico e il più profondo lago di acqua dolce che esiste al mondo. Resta ghiacciato da dicembre a giugno e sulla sua superficie il vento traccia linee misteriose, mentre la neve ricopre i resti di vecchi sottomarini sovietici. Qui vive la foca del Bajkal, ma anche il pesce Omul. Questo incredibile ecosistema, però, è davvero molto fragile.
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Giulia Dallagiovanna 8 Aprile 2021

Il più antico, ma anche il più profondo lago di acqua dolce che esiste al mondo. Uno specchio cristallino immerso nella taiga siberiana. Le popolazioni che abitano lungo le sue sponde lo considerano un mare, perché le sue acque sono incredibilmente trasparenti. È il lago Bajkal e fa parte a tutti gli effetti della Transiberiana, che lo attraversava direttamente a bordo di una nave rompighiaccio, mentre oggi si limita a costeggiarlo per svariati chilometri. Ogni anno è meta di tantissimi turisti e purtroppo oggi è anche minacciato dall'inquinamento delle fabbriche vicine, in particolare di quelle che hanno a che fare con la produzione della carta, e dal bracconaggio. Qui infatti vivono circa 1.700 specie di piante e animali diversi, tra cui alcune che si trovano solo in questo magnifico lago.

Sconsigliato il turismo fai da te: in queste terre selvagge è meglio farsi guidare da qualcuno di esperto, a meno che non si resti nei villaggi attorno. Il più famoso è Lystvyanka, che offre collegamenti su acqua, escursioni assieme a guide locali, banchetti di omul affumicato, ovvero il pesce tipico del lago, e kite-surf sul ghiaccio. La città più importante invece è Irkutsk, lontana più di 5mila chilometri da Mosca. Una visita la merita anche Ulan-Ude, fondata dai cosacchi già nel 1666, famosa per l'enorme busto di Lenin, ma anche per la curiosa commistione di chiese ortodosse, architetture sovietiche e templi buddisti. In ogni caso ti accorgerai che le rive del lago sono piuttosto abitate. Ottantamila abitanti in tutto, 50 insediamenti in totale, per lo più sostenuti dal turismo.

Anche l'area in cui si trova il lago è affasciante, come tutte le terre di confine. In questo caso siamo tra la Russia e la Mongolia  (e quindi la Cina), e più precisamente tra la Repubblica di Buriazia e l’oblast’ di Irkutsk, che è più o meno il corrispettivo di una nostra regione. In tutto, si estende per ben 32mila chilometri quadrati e ha niente meno che 25 milioni di anni. Anche per questo motivo, gli studiosi lo ritengono un vero e proprio specchio delle ere geologiche che si sono succedute sulla Terra. È quasi un custode del tempo.

E tra coloro che lo aiutano in questa difficile missione, ci sono sicuramente due tra i suoi abitanti più famosi. La prima è la nerpa, chiamata anche la foca del Bajkal. È tra gli esemplari più piccoli della sua specie ed è l'unica a vivere solo nelle acque dolci. Pensa che la vita di questo animale arriva a durare anche 50 anni. Il secondo invece te l'ho già presentato ed è il pesce omul, dal sapore oleoso e deciso, viene servito più o meno da tutti i locali che costeggiano il lago e in tutte le preparazioni: crudo, cotto alla griglia, affumicato e così via. Ma questa specie è in pericolo, soprattutto a causa dei versamenti inquinanti da parte delle fabbriche circostanti.

Insomma, ce la stiamo facendo. L'essere umano sta riuscendo a rovinare anche questo incredibile angolo di mondo, che dal 1996 è Patrimonio dell'Unesco. Se vuoi renderti conto di quanto sia fragile persino un ecosistema maestoso come questo, puoi sempre far visita al Museo di Tankhoy. Scoprirai i 300 fiumi che nutrono il lago e quale impatto hanno avuto le centrali e le altre fabbriche, come mai siano cresciute alghe che non dovrebbero esserci e perché le spugne che di norma mantengono pulite le acque ora sono in sofferenza e stanno morendo.

Eppure, il lago Bajkal confonde ancora con la forza dei suoi paesaggi maestosi, scolpiti dal vento. Da dicembre a gennaio lo puoi trovare completamente ghiacciato e, oltre a diventare teatro di diversi tipi di sport tra cui una maratona, sono affascinante anche i disegni scolpiti dagli eventi naturali sulla superficie e lungo l'intero strato solido. Cumuli di neve ricoprono poi vecchi sottomarini sovietici costruiti proprio per esplorare i fondali del lago, che può arrivare fino a 1.642 metri di profondità. Ma anche vecchi vagoni della ferrovia o automobili risalenti sempre al periodo dell'URSS.

Insomma, il Bajkal è una vera capsula del tempo, un luogo sublime dove si può fare esperienza di tutta la maestosità della natura, ma anche di quanto tutto questo possa essere incredibilmente fragile.