Il livello del Po è più basso di quello registrato a Ferragosto: allarme siccità anche in inverno

Dai monitoraggi della Coldiretti è emerso che il livello idrometrico del fiume Po in alcuni punti è sceso a -3 metri, quota inferiore rispetto a Ferragosto, e lo stesso vale per i principali corsi d’acqua del Nord. Anche d’inverno la siccità rischia di diventare un serio problema per l’agricoltura.
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Martina Alfieri 4 Febbraio 2022

La siccità è “la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana”, secondo la Coldiretti. E i cambiamenti climatici non fanno che aggravare ogni anno la situazione idrica nel nostro paese. Ne è un esempio il fiume Po che, dagli ultimi monitoraggi a Ponte della Becca – in provincia di Pavia, ha raggiunto un record negativo nel livello idrometrico: è sceso a -3 metri, un risultato più basso di quello registrato a Ferragosto.

I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia –sottolinea la Coldiretti resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto.”

La drastica diminuzione delle precipitazioni durante l’inverno sta mettendo in condizioni critiche tutti i principali corsi d’acqua in particolare del Nord Italia. Sempre secondo la Coldiretti, in alcune zone del nord, dalla Lombardia al Piemonte, sarebbe addirittura già scattato l’allarme incendi, spesso favoriti dai forti venti.

Questa grave siccità minaccia le attività agricole e le coltivazioni già risvegliate dalle temperature miti delle scorse settimane, che adesso si trovano a confrontarsi con la scarsità di acqua piovana.

Altri fenomeni che dimostrano che il clima sta cambiando riguardano le nevicate e le fioriture: nell’arco alpino e appenninico, lo stoccaggio di acqua sotto forma di neve avrebbe registrato il -58%, mentre stupisce vedere fioriti con grande anticipo le mimose e i mandorli, che rischiano però di essere danneggiati da probabili nuovi cambi repentini nel meteo e nelle temperature.

Per fronteggiare l’emergenza climatica, caratterizzata da precipitazioni violente alternate a lunghi periodi di siccità, la Coldiretti propone un intervento strutturale basato sulla realizzazione di una rete di piccoli invasi – bacini d’acqua artificiali – diffusi sul territorio nazionale, con basso impatto paesaggistico, che possano aiutare a razionalizzare le risorse idriche e distribuirle in maniera sostenibile.