
Ormai sei abituato a vederle lì così, immobili, immutabili e inscalfibili dal passare del tempo ma ogni singola pietra del sito di Stonehenge prima di arrivare nella pianura di Salisbury, nel sud dell’Inghilterra, si trovava in un altro luogo. Dove? Quale? E poi, come sono stati trasportati fin qui e soprattutto, qual è la loro storia?
Prendi la Pietra dell’Altare. Fino a poco tempo fa non si sapeva molto su questa enorme pietra ma ora uno studio dell’Università di Exeter sembra aver fatto luce sull’origine e il trasporto di questa pietra monumentale, rivelando un cammino lungo e allo stesso tempo una storia antica e affascinante.
Attraverso sofisticate tecniche di analisi geochimica, i ricercatori inglesi sarebbero riusciti a determinare con una certa precisione il luogo di provenienza della Pietra dell’Altare, individuato nella regione dell'Orcadian Basin, nel nord-est della Scozia. Un luogo distante oltre 700 chilometri da Stonehenge.
I risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature hanno sorpreso molti studiosi. Da tempo erano convinti che anche questa pietra provenisse dalle colline di Preseli, nel Galles sud-occidentale, come la maggior parte delle altre pietre blu di Stonehenge.
Hai presenta la Pietra dell’Altare di Stonehenge, giusto? È quella massiccia lastra di arenaria micacea di colore verde chiaro, alta quasi 5 metri per 5 di lunghezza e 1 metro di larghezza posta al centro del sito.
È costituita da elementi come barite, calcite e altri minerali argillosi e non presenta tracce di feldspato potassico ed è stata proprio la sua composizione mineralogica unica a mettere i ricercatori sulla strada giusta per scoprire l’origine.
Analizzando i granuli di zircone, apatite e rutilo presenti nella pietra, sono infatti riusciti a risalire a una regione cristallina laurenziana, sovrimpressa dal magmatismo grampiano circa 460 milioni di anni fa.
Questa sorta di “firma geochimica” è stata successivamente confrontata con pacchetti sedimentari in tutta la Gran Bretagna e l'Irlanda, trovando una straordinaria somiglianza con l’arenaria rossa dell'Orcadian Basin, nel nord-est della Scozia.
Se le intuizioni dei ricercatori inglesi sono giuste, significa che la Pietra dell'Altare è stata estratta da questa regione e trasportata per oltre 700 chilometri fino alla piana di Salisbury, dove si trova il sito di Stonehenge.
Considerando le dimensioni del masso, la distanza enorme e i mezzi a disposizione durante il periodo neolitico, è chiaro dunque che il trasporto della Pietra dell’Altere nel luogo dove oggi siamo abituati a vederla fu un’impresa straordinaria. La testimonianza insomma che le antiche popolazioni britanniche erano dotate di eccezionale ingegnosità e forte determinazione.
Secondo le ipotesi dei ricercatori inglesi, la pietra potrebbe essere stata trasportata via mare, sfruttando le vie fluviali e costiere per ridurre al minimo il trasporto su terra, decisamente più difficile e faticoso.
Avrebbe viaggiato dunque dal nord-est della Scozia alla piana di Salisbury lungo la costa orientale della Gran Bretagna, passando per il Mare del Nord e il Canale della Manica, per poi risalire i fiumi fino a raggiungere in quella che oggi è la sua destinazione finale.
Fonte | "A Scottish provenance for the Altar Stone of Stonehenge" pubblicata il 14 agosto 2024 sulla rivista Nature