
Il mare più bello d’Italia è quello della Sardegna. Subito seguito da quello che bagna le coste di Sicilia, Puglia e Campania. Ma non vanno dimenticate neanche Toscana, Liguria e Basilicata. E chi lo dice? Lo dice Legambiente, nel rapporto Guida Blu 2018 redatto in collaborazione con Touring Club, in cui sono stati premiati ben 17 mari italiani, due in più rispetto all’edizione dello scorso anno.
Legambiente e Touring hanno premiato con cinque vele (che rappresentano il massimo del punteggio) ben cinque spiagge sarde: la Posada, vicino a Olbia, le coste della Gallura, Baunei, Chia e la Planargia. Ma anche la Sicilia si posiziona bene, con quattro spiagge da 5 vele: Salina, Ustica il litorale nord Trapanese e la new entry dell’isola di Pantelleria. Nella classifica generale, però, dopo le prime due posizioni innegabilmente occupate dalle spiagge sarde Baronia di Posada, Parco di Tepilora (Nuoro) e il litorale di Chia (Cagliari), conquista la terza posizione la Maremma Toscana, con i Comuni di Castiglione della Pescaia, Scarlino, Marina di Grosseto e Follonica.
Ecco le prime dieci spiagge premiate:
Ma non solo Guida Blu: di “blu”, a segnalare quali sono i mari e le spiagge migliori della penisola, ci sono anche le famose bandiere della Fee (Foundation for Environmenal Education). Nel 2018, infatti, il numero di bandiere blu assegnate è cresciuto: i Comuni che hanno vinto il titolo sono saliti a 175, rispetto ai 163 dello scorso anno, arrivando a contare in totale 368 spiagge, tra cui le new entry Sellia Marina, Sorrento, Ispani, Cattolica, Peschici, Rodi Garganico, Marina dell’Orso di Poltu Quatu. Si tratta di circa il 10% di quelle premiate su scala mondiale. Un bel numero, no? Soprattutto considerato il fatto che una prima selezione viene effettuata da una giuria internazionale, e soltanto dopo entrano in gioco organismi nazionali e territoriali per l’analisi di acque, territorio e altri elementi. I criteri di valutazione delle località messi in pratica da Arpa nel corso di un monitoraggio della durata di quattro anni, sono diversi, 32 per la precisione, e non riguardano soltanto la bellezza e la pulizia di acque e spiagge, la cui eccellenza rappresenta soltanto il primissimo punto di partenza. Una seconda fase, più approfondita, si dedica alla valutazione di tutta una serie di servizi e iniziative messe in campo per la valorizzazione del territorio, l’educazione e la sostenibilità ambientale, come l’efficacia della depurazione delle acque reflue, la raccolta differenziata, l’incentivo a valorizzare maggiormente tutto il territorio nella sua complessità.