Il Ministro Cingolani vuole estendere i periodi di caccia, cambiando la legge: perché?

In Italia la caccia è regolamentata dalla Legge 11 febbraio 1992, n.157, che ci rende molto attenti ai periodi migratori degli uccelli. Eppure da anni è in corso un duro scontro tra le associazioni dei cacciatori e quelle ambientaliste sui Key Concepts, i parametri che stabiliscono le date di inizio e fine caccia. Il Ministro Cingolani ora vorrebbe richiedere la modifica di questi criteri stendendo il periodo di caccia.
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Francesco Castagna 21 Maggio 2022
In collaborazione con Massimo Vitturi Resp. Animali selvatici LAV

Sapevi che ogni tipo di uccello ha un periodo di nidificazione e uno di svernamento? Questi termini corrispondono rispettivamente al momento in cui costruiscono il nido o ritornano ad esso e a quello in cui questi animali passano l’inverno in un determinato luogo con specifiche condizioni climatiche. Un periodo di migrazione, quindi, in cui gli uccelli si spostano da un clima torrido a uno mite e viceversa, a seconda delle stagioni.

Questi momenti nelle vita degli uccelli sono molto importanti e infatti l'Italia ha deciso di tutelarli. La legge del 1992 infatti dice che "l'esercizio dell'attività venatoria è consentito purché non contrasti con l'esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole". E aggiunge anche che "la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale".

Per armonizzare la nostra legge sulla caccia con quelle degli altri Paesi europei, l'Italia ha poi elaborato un documento insieme all’Unione Europea. Lavorando per tre anni con le istituzioni europee, ISPRA e lo stesso Ministero della Transizione Ecologica ha dunque definito ancora più precisamente i contorni delle attività di caccia sul nostro territorio.

Il nostro Paese, in sostanza, ha deciso che non si possono cacciare le specie di uccelli migratori quando sono nel periodo migratorio, quindi nel periodo riproduttivo, e in quello di svernamento.

Ora però le cose rischiano di cambiare. E forse non per il meglio.

Il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, infatti, ha scritto una lettera al Commissario europeo dell’Ambiente Virginijus Sinkevičius per chiedere di modificare i periodi in cui è ammessa la caccia. Questo perché Cingolani vorrebbe aggiornare la legge italiana facendo riferimento al quadro europeo, dopo che nel 2021 l'Unione europea ha rivisto e aggiornato i parametri relativi alla "Direttiva sugli uccelli".

“Il Ministro porta l’esempio della Francia che è più libertina in merito all’interpretazione dei key concepts (cioè i parametri di protezione degli animali) forniti dall’Unione Europea”, ci spiega Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici LAV.

Ma cosa sono i key concepts? Semplice: sono i parametri contenuti in quel famoso documento di cui ti ho parlato prima che stabiliscono le modalità in cui è possibile cacciare, catturare o uccidere uccelli. Questi criteri tengono conto di:

  • livello di popolazione
  • distribuzione geografica
  • tasso di riproduzione degli uccelli

Ora il Ministro Cingolani, secondo le associazioni ambientaliste, vorrebbe disconoscere questo processo e modificare i key concepts per estendere i periodi di caccia.

Sostanzialmente Cingolani baserebbe la sua volontà sulle informazioni dell’Atlante europeo delle migrazioni e, appellandosi al fatto che l’Italia è molto prudente sul tema rispetto agli altri Stati, sembra convinto che un'estensione dei periodi di caccia non comporterebbe alcun danno per i nostri animali.

Qui le associazioni ambientaliste, tra cui LAV, vedono tuttavia una forte incoerenza. L'Atlante, infatti, invece che consigliare un'estensione dei periodi in cui è possibile cacciare gli uccelli va in direzione opposta invitando a una maggiore tutela.

Massimo Vitturi ha spiegato che “sembra come se il Ministro sia continuamente soggetto a influenze esterne, in passato infatti aveva rilasciato dichiarazioni importanti sulla chiusura degli allevamenti intensivi, che ci avevano entusiasmato, poi il tema è uscito completamente dalla sua agenda politica.

Sui key concepts, ovvero le informazioni che determinano le date e i principi delle attività venatorie italiane, secondo Vitturi "Cingolani vuole cambiare tutto il lavoro fatto fino a ora. Questo a nostro avviso fa il paio con tante altre azioni che vuole portare avanti, come autorizzare la caccia alla Tortora selvatica”.

Forse non lo sapevi ma la Tortora selvatica è un animale che è stato più volte al centro dell’attenzione di richieste a livello europeo, per permettere a questa specie di riprendersi, perché troppo soggetta alla caccia. “Tra l’altro la Tortora selvatica è anche una specie in declino e a rischio, e nonostante ciò in Italia sarà possibile cacciarla anche prima dell’attività di apertura”.

Al momento le associazioni come Lav, Enpa, Lac, Lipu Birdlife Italia e WWF Italia promettono battaglia e hanno intenzione di scrivere a loro volta una lettera al Commissario europeo dell’Ambiente Virginijus Sinkevičius, per chiedere di mantenere i principi attuali e non modificare la normativa.

Restano da capire quali siano le reali motivazioni che hanno spinto Cingolani a richiedere questa modifica all'Europa. Una notizia che il presidente LAV Gianluca Felicetti ha commentato con nero sarcasmo: "Dopo aver osannato l'inserimento di ambiente, biodiversità e animali in Costituzioni, il Ministro Cingolani scrive alla Commissione europea «Fateci cacciare di più». Quello che non era riuscito ai suoi predecessori, lo fa lui. Coerenza"

Anche per Massimo Vitturi, infatti, la richiesta appare particolare, specialmente perché la revisione dei parametri di caccia permetterebbe ai cacciatori di praticare la loro attività soltanto qualche giorno in più. A chi giova quindi questa estensione?